Nell’ambito del Progetto dedicato al Premio Nobel per la Letteratura si inserisce il Convegno “Peter Handke, tra letteratura e teatro: un caso europeo organizzato” dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari.
Tra i relatori il prof Luca Crescenzi, Ordinario di Letteratura Tedesca all’Università Ca’ Foscari, Francesco Fiorentino, ordinario di Letteratura tedesca – Università Roma Tre, Valentina Valentini, prof.ssa Arti elettroniche e e digitali – Università la Sapienza – Roma, Marcello Veneziani, Francesco Siciliano, Fabrizio Arcuri, Filippo Dini.
PROGRAMMA
Prima parte
10.30 Saluti istituzionali
Tiziana Lippiello (Rettrice Università Cà Foscari/Venezia)
Giampiero Beltotto (Presidente Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale)
10.40 Peter Handke nella letteratura europea
Luca Crescenzi (Letteratura tedesca – Università Ca’ Foscari/Venezia)
11.10 Coffee break
11.30 Handke, la stanchezza dell’Europa e il peso del mondo
Marcello Veneziani (Scrittore e filosofo)
12.00 Presentazione spettacolo “Ancora Tempesta”
Fabrizio Arcuri (Regista)
Filippo Dini (Direttore Artistico Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e protagonista di “Ancora Tempesta”)
12.15 Letture tratte da opere di Peter Handke
(Auto diffamazione, Richiesta d’aiuto, I bei giorni di Aranjuez, Canto alla durata, I calabroni)
testi selezionati da Fabrizio Arcuri
leggono Laura Taddeo e Riccardo Bucci (attori diplomati all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni)
con Elisa Mabilia (violoncello Orchestra Sinfonica del Veneto)
13.00 Pausa Pranzo
Seconda parte
14.30 Forme monologiche nel teatro di Peter Handke
Francesco Fiorentino (Letteratura tedesca – Università Roma 3/Roma)
15.00 Tragico, epico, metateatrale: intorno ad alcuni testi di Peter Handke per il teatro
Valentina Valentini (Arti elettroniche e digitali – Università La Sapienza/Roma)
15.30 Handke, un poeta nel tempo senza poesia
Francesco Siciliano (Presidente della Fondazione Teatro di Roma)
16.00 Chiusura lavori
Al Teatro Goldoni Ancora tempesta di Handke, tra memoria, infanzia e identità divisa