Dall’incipit de Il Milione: «Signori imperadori, re e duci e tutte altre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverrete tutte le grandissime maraviglie e gran diversitadi delle genti d’Erminia, di Persia e di Tarteria, d’India e di molte altre province. E questo vi conterà il libro ordinatamente siccome messere Marco Polo, savio e nobile cittadino di Vinegia, le conta in questo libro e egli medesimo le vide. Ma ancora v’à di quelle cose le quali elli non vide, ma udille da persone degne di fede, e però le cose vedute dirà di veduta e l’altre per udita, acciò che ‘l nostro libro sia veritieri e sanza niuna menzogna». Gli occhi avidi di un esploratore ebbero di sicuro di cui saziarsi negli immaginifici viaggi che Marco Polo intraprese alla ricerca dei confini del mondo allora sconosciuto. Un mondo di cui il nostro era innamorato a tal punto da chiederne sempre altro, come un assetato davanti a una cascata o un affamato messo di fronte a un banchetto luculliano. Terra Incognita. Il mirabolante viaggio di Marco è il titolo del water show ideato per il 2024, che ci rende tutti Marco Polo, almeno per la durata di uno spettacolo che promette di riempirci gli occhi di meraviglia. Un racconto immaginifico che emerge dalle acque dell’Arsenale, liberamente ispirato proprio a Il Milione e narrato in chiave fantastica attraverso i diversi linguaggi creativi dell’arte che, come il viaggio di Marco, non vuole saperne di imporsi confini. In scena nove performer della compagnia francese Ilotopie, che con le loro sorprendenti macchine sceniche, ideate ad hoc, ‘infiammano’ l’acqua della laguna di energia e creatività. Lo spettacolo si arricchisce con l’interpretazione di due attori che danno vita a Marco Polo: accompagnato dalle imbarcazioni della veneziana Associazione Vela al Terzo, il giovane Tancredi Blu Silla con la sua raffinata interpretazione dà corpo e movimento al racconto, mentre l’attore Gaetano Ruocco Guadagno diventa voce narrante del testo curato dallo scrittore e storico veneziano Alberto Toso Fei. Al centro della performance il gesto elegante del linguaggio del corpo, con le cinque danzatrici della compagnia orientale The East Dance Company – Associazione ICCTPA, che ci conducono nel mistero delle antiche leggende cinesi.