Inizialmente legato alle pratiche didattiche e alla necessità di proporre brani che riunissero i violoncellisti di una stessa classe (come nel caso di Jacques Offenbach o Auguste Franchomme), il corpus di partiture per ensemble di violoncelli si è ampliato a cavallo del Novecento, uscendo dai confini della scuola. Non furono insegnanti o virtuosi dello strumento a prendere in mano la penna per comporre questi brani, ma artisti alla ricerca di nuove sonorità, attraverso combinazioni strumentali rare o inedite. I violoncelli di Anne Gastinel, Xavier Phillips, Lila Beauchard e Leonardo Capezzali esploreranno questo repertorio poco noto tra territori quasi sconosciuti, come le opere di Marie-Joseph Erb (1858-1944) o di Hélène-Frédérique de Faye-Jozin (1871-1942).