Se credete che “rap” o “hip hop” siano sinonimo di rime arrabbiate urlate dentro un microfono nessun problema, nessuno vuole convincervi del contrario. Piuttosto, vorrei magari indurvi ad allargare i vostri orizzonti verso quello che viene definito “Conscious hip hop”, un sottogenere della musica hip hop che si incentra su temi sociali il cui atto di nascita è convenzionalmente individuato in The Message, singolo di Grandmaster Flash and The Furious Five datato 1982, considerato dalla rivista Rolling Stone la miglior canzone hip hop della storia. Senza invocare paragoni scomodi che semplicemente non hanno motivo di esistere, pochi altri artisti in Italia sembrano aderire a questa definizione come il trentanovenne Guglielmo Bruno, al secolo Willie Peyote, fin dall’esordio datato 2011 pubblicato in streaming attraverso SoundCloud, la trilogia di EP intitolata Manuale del giovane nichilista, che già dal titolo suggeriva una visione del mondo caratterizzata da un provocatorio mix di cinismo, autoironia e denuncia sociale. Dopo il successo di Non è (ancora) il mio genere – Club Tour 2023, il 7 giugno Willie Peyote torna in tour con un nuovo spettacolo che lo vedrà protagonista al Parco Bissuola con il suo bagaglio di energia, padronanza tecnica della musica rap, testi che guardano alla canzone d’autore, ironia tagliente e uno sguardo sempre fuori dall’ordinario su tutte le cose del mondo. Insieme alla sua band, il rapper e cantautore torinese porta sul palco uno show originale frutto della combinazione tra il suo sound unico, la sua inconfondibile penna e le dinamiche e consuete interazioni con il pubblico. Frecciarossa e Picasso sono gli ultimi due brani arrivati dopo la pubblicazione del disco Pornostalgia (che ha debuttato nella top5 della classifica dei dischi più venduti e ascoltati in Italia) e proseguono il viaggio artistico che ha sempre caratterizzato Peyote. Pezzi potenti con testi per nulla scontati, scritti per lanciare messaggi pungenti, chiari e precisi senza per forza urlare nel microfono, ma attraverso la forza disarmante della semplicità.