Vagabondi perdigiorno, signore impellicciate, ragazzi di strada e affaccendati gentiluomini: questi gli Strangers dell’artista Andrey Esionov, padre del Neorealismo visionario post-sovietico e maestro indiscusso dell’Accademia Russa, che dal 13 settembre al 30 novembre approda in Fondazione Bevilacqua la Masa per la sua prima mostra veneziana. Co-curata dallo scrittore, poeta e pittore Tahar Ben Jelloun e dallo storico e saggista Giordano Bruno Guerri, l’esposizione propone oltre settanta ritratti in cui fotogrammi di vita quotidiana, memorie di viaggio e strascichi di un’esistenza segna- ta dagli sconvolgimenti politici dell’ex Unione Sovietica si fondono per ricreare l’imperscrutabile e fantastica fauna urbana che popola l’immaginario del pittore.
Nato nel 1963 in URSS, sin da giovane Esionov si avvicina all’arte figurativa guadagnando notorietà con una serie di ritratti ad olio su tela rappresentanti personaggi di spicco dell’intellighenzia, della scienza e dell’arte russa, ora esposti nei più prestigiosi musei del mondo. Tuttavia, è con l’acquerello che esprime il massimo virtuosismo, mettendo in scena visioni liriche e frammentate, frutto di un approccio puramente soggettivo, «espressione di un’umanità che aspetta di essere salvata dall’arte, dalla poesia, dalla musica, in particolare da tutta la musica che attraversa gli acquerelli. Questa è l’arte di Andrey Esionov. Stupefacente, sorprendente, diversa e simile, ma sempre vicina all’essere umano, che ne ha tanto bisogno».