Installazione monumentale e site-specific realizzata in collaborazione con Pentagram Stiftung e curata da Sung Moon Cho, storica dell’arte specializzata in servizi da tavola del Novecento: Convito di vetro è una tavola maestosa sulla quale sono esposti più di 200 manufatti disegnati da 27 artisti e realizzati a Murano da varie fornaci nel corso del XX e XXI secolo. La tavola è allestita davanti a uno dei capolavori assoluti delle Gallerie dell’Accademia, il celebre telero Convito in casa di Levi di Paolo Veronese (1573), che raffigura una delle scene di banchetto più emblematiche della storia dell’arte moderna. L’opera era stata concepita per rappresentare l’Ultima Cena, ma fu oggetto di censura da parte del Sant’Uffizio che accusò il pittore di eresia per aver trattato senza il giusto decoro il tema religioso. Da qui il titolo, con cui tutti oggi conosciamo il dipinto, Convito in casa di Levi. Convito di vetro ripercorre la storia moderna dei servizi da tavola muranesi, a partire dalla ripresa dei modelli classici all’inizio del XX secolo fino ai giorni nostri, analizzandone l’evoluzione dinamica, e ponendo le preziose creazioni in un inedito dialogo con il Convito di Veronese. Murano, fin dall’inizio dell’attività dell’isola, ebbe un ruolo fondamentale nell’arte del vetro da tavola, in particolare nei secoli XV-XVI, quando le fornaci muranesi tradussero in vetro il puro linguaggio classico, ampliando al contempo la gamma degli oggetti da tavola. Nei dipinti veneziani rinascimentali, di cui alcuni notevoli esempi sono conservati alle Gallerie, si possono osservare diversi modelli, quali bicchieri, calici, brocche, caraffe, piatti, coppe, compostiere, che ispirarono, all’inizio del XX secolo, una rinascita estetica che contraddistinse il vetro da tavola di Murano.