Un nuovo Ospite a Palazzo Cini… e che ospite! È il dipinto Il Cristo crocifisso capolavoro di Antoon van Dyck, datato 1627, proveniente dal Museo di Palazzo Reale di Genova. In quest’opera di sublime grandezza, riconosciuta dalla critica come fra le più prestigiose testimonianze della produzione italiana del celebre maestro di Anversa, il vigoroso corpo di Cristo inchiodato sulla croce si staglia contro un cielo cupo addensato di nubi livide, sottolineando la solitudine desolata del dramma della sua esecuzione e morte. Una luce fredda colpisce il corpo nudo e l’ampio drappo barocco che gli avvolge la vita torcendosi come scosso dal vento.
Egli è ancora vivo, il volto sofferente, rigato di sangue è rivolto verso il cielo. Sangue scorre anche dalle ferite dei polsi e dei piedi. Bagliori di luce circondano il capo coronato di spine. Nel cielo si intravede l’eclissi di sole descritta da Luca nel suo Vangelo. Il paesaggio roccioso e spoglio che circonda la croce perdendosi nell’oscurità del fondo esprime la dimensione drammatica entro cui si rifrange la dolente emotività del Cristo. Il dipinto fu acquistato da Carlo Felice nel 1821. L’attribuzione all’artista fiammingo non è mai stata discussa anzi, al contrario, parte della critica è convinta si tratti dell’unico crocifisso autografo eseguito negli anni italiani di Van Dyck che sopravviva.
Nel corso della mostra, aperta dal 14 maggio all’8 settembre, sono in programma una serie di Conversazioni d’arte: si comincia il 14 maggio alle 17 con L’ospite a Palazzo. Il Cristo Crocifisso di Antoon van Dyck del Palazzo Reale di Genova, analisi dell’opera a cura di Mari Pietrogiovanna, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Padova, studiosa delle relazioni artistiche tra Paesi Bassi e Italia durante il Rinascimento; si continua il 28 maggio, sempre alle ore 17, con L’Officina ferrarese sul Canal Grande. Tesori estensi della Collezione Cini, una conversazione tra Roberto Cara e Valentina Lapierre, storici dell’arte specializzati il primo prevalentemente di arte nell’Italia settentrionale fra Quattro e Seicento e la seconda in arte ferrarese dal Rinascimento al Barocco. Il 5 giugno sempre alle 17, Le ‘forme simboliche’ nei capolavori rinascimentali del palazzo di San Vio, interviene Loredana Luisa Pavanello, storica dell’arte, referenti per le collezioni d’arte della Fondazione Giorgio Cini.