LUCA VANELLO

Pistils Embedded Under Nails. Allowing Oneself to Be Accompanied, Nude Scent Reassures
29 Gennaio 2025

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5 Aprile 2025

Nate dall’intimità silenziosa della cura e dalla memoria tattile dei giardini, le opere di Luca Vanello si configurano come emblemi di rigenerazione e metamorfosi. L’installazione concepita per Panorama cristallizza un istante fuori dal tempo: uno spazio intimo e sospeso, in cui piante provenienti da diversi giardini di Venezia e del Belgio intessono storie di contatto e cura. Qui il contatto con il mondo vegetale si fa esperienza tattile e percettiva, un rifugio in cui esplorare l’intreccio tra dimensione organica, umana e tecnologica. Luca Vanello trasforma gli elementi vegetali raccolti e li assembla in sculture, dopo averne estratto l’elemento vitale, la clorofilla. Il processo naturale di decadimento viene così arrestato attraverso una tecnica che sottrae la materia allo scorrere del tempo, sospendendola in una dimensione liminale. I frammenti vegetali assumono una duplice esistenza, in bilico tra fragilità e resistenza, natura e artificio.
«Attraverso il mio lavoro – racconta Vanello – esploro le relazioni tra tecnologia e i cicli della natura. Indago come le materie naturali e artificiali plasmino intimamente condizioni di vulnerabilità, vitalità e coesistenza, ma anche di ostilità e dissonanza». Il titolo della mostra, curata da Giovanni Paolin, evoca sensazioni astratte, ricorda il verso di una poesia, il cui ritmo sottende le sue composizioni scultoree. Ogni frase può essere considerata come uno studio preliminare basato su una sensazione. Ogni enunciato si configura come uno studio preliminare, un’esplorazione sensoriale in forma verbale, specchio della ricerca materica dell’artista.

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