A Venezia un monumento a Marco Polo non c’è. Eppure ci fu un momento, gli anni Quaranta dell’Ottocento, in cui lo si volle e anche con ardore. Uno scultore famoso, Luigi Ferrari (1810 – 1894), lo progettò ed eseguì il disegno.
La mostra, Marco Polo e il monumento che non c’è, realizzata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, dall’Università Ca’ Foscari Venezia (Venice Centre for Digital and Public Humanities – VeDPH, e Fondazione Ca’ Foscari), a cura di Tiziana Plebani, grazie al contributo della Regione del Veneto, Ministero della Cultura, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, Venezia, ripercorre questa vicenda e la ripropone in un’esposizione presso CFZ Zattere narrando attraverso i documenti questa ipotesi mai realizzata e riproducendo virtualmente la statua per “materializzare” davanti agli occhi dei visitatori come sarebbe potuta essere.
Una storia che ci mette a confronto con i percorsi a ritmo alterno della memoria storica e dell’oblio: Marco Polo, celebre nel suo tempo, fu dimenticato a lungo, poi la sua figura parve corrispondere alle rivendicazioni identitarie di una città sottomessa. Per poi essere ricacciato nell’ombra dalle ragioni della didattica patriottica unitaria che invocava nuovi monumenti.
In mostra si potrà ‘vedere’ realizzato il progetto del monumento dello scultore Luigi Ferrari, pur in forma ridotta: una riproduzione in 3D, realizzata da FabLab Venezia eseguita sulla base del disegno dell’artista, consente la restituzione di ciò che non è venuto alla luce per le ragioni che la mostra chiarisce. E invita tutti i visitatori a immaginare l’opera collocata là proprio dove doveva erigersi, in campo Santo Stefano, sostituendola virtualmente alla statua di Niccolò Tommaseo che prese il suo posto.
Visite guidate a cura della curatrice Tiziana Plebani nei giorni:
sabato 8, 15, 22 febbraio alle ore 11
giovedì 6, 13, 20 febbraio alle ore 16