Artista multidisciplinare portoghese, Margarida Alves (1983) esplora con la sua pratica una vasta gamma di media, tra cui installazioni, sculture (in vetro, pietra, osso, legno, argilla e oggetti naturali), performance, fotografia ed esperimenti cinematografici. I suoi lavori affrontano temi come l’esistenza, i fenomeni del nostro essere, l’alterità e la ricerca dell’origine, intrecciando prospettive storiche, artistiche, filosofiche e scientifiche. Attraverso l’uso di materiali diafani e leggeri – polvere, semi, acqua e atmosfere cianotipiche – emerge una poetica della vita incentrata sulla speranza di un equilibrio tra uomo e natura. Con la sua seconda personale a Venezia, Diaphanous Matter, l’artista riflette su uno stato particolare della materia in cui essere e divenire si fondono. In questo corpo continuo, dove gli elementi naturali si intrecciano con tracce di natura antropica, l’essere umano è chiamato a trovare il proprio significato. Alves utilizza immagine e immaginazione per esplorare e interrogarsi su come vivere e affrontare le sfide di questa relazione in continua evoluzione.