Artista che ha rappresentato Malta alla 60. Biennale Arte di Venezia, Matthew Attard torna a Venezia con il progetto I will follow the ship, esito finale di un lungo processo di ricerca avviato dall’artista circa cinque anni fa e culminato proprio con il Padiglione nel 2024. La nuova mostra rappresenta una piattaforma concettuale che traccia nuove coordinate, rielaborando il passato per aprire la strada a inedite traiettorie creative.
Attraverso la fusione di segni ancestrali e linguaggi digitali, l’opera di Attard diventa così una bussola, dove il gesto umano e l’autonomia tecnologica si fondono in un dialogo continuo: un porto ideale, un crocevia in cui la tradizione germina geografie del senso ancora da esplorare. Questi segni, un tempo gesti solitari di devozione, diventano oggi un archivio vivente, una costellazione di speranze che Attard decodifica attraverso l’eye-tracker, strumento capace di tradurre lo sguardo come una forma di disegno.
Ogni movimento oculare dell’artista cattura i contorni dei graffiti storici, generando velieri digitali: creature ibride sospese tra la pietra e il pixel, tra il gesto umano e l’autonomia algoritmica, riflesso di un’umanità che da sempre affida il proprio destino a forze invisibili.