Per Pierre Huyghe la mostra è un rituale imprevedibile in cui umano-non umano, ibridi e trasformazioni, tecnologia all’avanguardia e uso troppo intelligente dell’AI sono i temi che si intrecciano, generando nuove possibilità. L’artista trasforma Punta della Dogana in uno spazio dinamico e sensibile, abitato da diverse forme di vita in costante evoluzione, rimettendo in discussione la nostra percezione della realtà fino a diventare estranei a noi stessi.