La pandemia di Covid 19, con i conseguenti lockdown, ha connotato tutto in un “prima” e un “dopo”, che sono ormai entrati a far parte del linguaggio, immaginario e soprattutto vissuto comune. Ma cosa è rimasto di questa esperienza praticamente inedita e disorientante per l’umanità, oggi? Quali strascichi ancora imponderabili un evento così spiazzante ha lasciato nelle nostre esistenze? Da questi e altri interrogativi nasce Re-Emerging, un osservatorio multidisciplinare composto da artiste fotografe, scienziate ambientali, esperte della comunicazione, produttori creativi del suono e dell’immagine con un ingegnere informatico e CORILA – Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia. Un collettivo eterogeneo e internazionale che, attingendo alle proprie competenze professionali e al proprio personale vissuto, si pone l’obiettivo di documentare e stimolare la consapevolezza degli effetti del lockdown sulla comunità e sulla laguna veneziana, trasmettendo un messaggio di speranza e resilienza.
L’osservatorio si traduce nella prima fase in una mostra immersiva e interattiva, dall’1 al 15 marzo alle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco. In mostra gli scatti fotografici realizzati durante il primo e secondo lockdown da Gaby Wagner, Sophie Fauchier e Val Masferrer-Oliveira. Va ad arricchire la parte artistica il contributo scientifico di Alice Stocco, ecologista e biologa ambientale, e Silvia Rova, biologa marina, entrambe ricercatrici presso l’Università di Ca’ Foscari, che durante il primo lockdown hanno condotto un’indagine di citizen science. Un connubio di arte e scienza per attivare la memoria, che coinvolge il pubblico in prima persona, invitandolo a lasciare un proprio ricordo del lockdown, che siano foto o testi, sul sito della mostra.