«Venezia dipinta da Robert Morgan, in cui echeggia la tavolozza della maniera senese, è caratterizzata più da un idioma spaziale che da quello della posizione geografica. Sia come colorista che studioso della prospettiva, Morgan è un pittore che si preoccupa dell’applicazione universale del concreto. Dipingendo controcorrente, Morgan è uno dei realisti più seri della sua generazione».
Non poteva che essere il suo caro amico e poeta Iosif Brodskij, che ha dedicato proprio a Morgan il suo libro Fondamenta degli incurabili, a definire magistralmente l’attitudine del pittore newyorkese da oltre cinquant’anni trasferitosi a Venezia nel descrivere la città, fondale della quotidianità dell’artista.
Laureato in Lettere alla Princeton University, Robert Morgan sbarca a Venezia da New York nel 1973 e lavora con Edward Melcarth, pittore e scultore autore degli affreschi all’Hotel Pierre di New York, amico di Peggy Guggenheim e creatore dei suoi iconici occhiali da sole.
Morgan frequenta casa di Peggy e all’Accademia di Belle Arti di Venezia i corsi tenuti da Luigi Tito, che considera un vero maestro veneziano. Particolarmente affezionato al sestiere di Dorsoduro, per anni abita e lavora alle Zattere e dal 2004 ha lo studio nella casa che fu di Filippo De Pisis al ponte della Maddalena sul rio di San Sebastiano.
«Non ho mai dovuto allontanarmi da casa – racconta Morgan – per trovare l’ispirazione: bastava uno sguardo a destra o a sinistra dal portone o dalla finestra; per quasi trent’anni alle Zattere e da venti in rio di San Sebastiano, i due punti che tracciano la geografia del mio occhio passando per il ponte dell’Accademia dall’una, e per il Canale della Giudecca dall’altra parte […]».
La sua arte è infatti capace di fissare il momento esatto in cui canali, architetture, cieli si abbandonano alla luce e si lasciano catturare dallo sguardo dell’artista.
Avanti!, la nuova mostra personale di Robert Morgan curata da Luigi Guzzardi, che inaugura il 21 marzo a L’ERA Gallery, visitabile fino al 26 aprile, è un invito a vedere e ascoltare la sua Venezia