Il duplice volto dell’artista e scultore Umberto Mastroianni si scorge nell’ambivalenza delle sue opere. La mostra Figure e Astrazioni 1931–1996, in corso fino al 18 gennaio 2024 a Palazzo Pisani Revedin, a cura di Victoria Noel-Johnson e Marco di Capua, ricostruisce attraverso un ampio corpus di opere la scissione artistica di Mastroianni avvenuta durante il Secondo conflitto Mondiale e la Resistenza, momento in cui la sua opera viene segnata da un irreversibile cambio stilistico. «Per capire un artista bisogna abbracciare le sue stagioni, non ha senso giudicarlo da una sola stagione. […] L’artista è tutt’uno sempre», diceva lo stesso Mastroianni.
Nel periodo pre-bellico, lo stile di Mastroianni rimanda all’arcaico, all’antico e alle forme classicheggianti: i principali soggetti mitologici e religiosi rappresentati sono in terracotta e in bronzo. Le opere giovanili sono pervase da un “senso poetico straordinario”, aveva commentato Cesare Brandi. Una sintesi emblematica della prima fase sono le opere Ragazzo fiorentino (1931), Novizio (1934), i Nudi e il Mezzo busto, opere prevalentemente caratterizzate da immobilità e sguardo ieratico.
Successivamente le forme rappresentate dall’artista diventano dinamiche, astratte e geometriche, infatti egli traduce la visione futuristica nella creazione di nuovi linguaggi innovativi e inesplorati, così da divenire il primo astrattista della scultura italiana di rilievo internazionale.
I bronzi e gli acciai definiti “barocchi e rivoluzionari”, le sculture dedicate ai caduti, sanciscono quella che Argan aveva definito “poetica della resistenza”. La brutalità trasmessa dall’artista è presente nei 50 cartoni esposti a Venezia con le originali cornici a “cassetto”, che ricoprono il periodo astratto dal 1949 al 1992.
Il modo in cui la carta è pressata, incisa e ondulata è il testimone più autentico dell’animo inquieto dell’artista; inoltre le linee infondono energia esplosiva, dirompenza e scontro di valori. I suoi lavori suggeriscono l’immediatezza della creazione e i titoli suggestivi, quali Fantasie astrali, Tauromachia e Motore spaziale, infondono il desiderio di scoperta ed esplorazione di universi paralleli. La trasformazione dell’arte di Mastroianni è il riflesso di un cambiamento sociale in atto, il passaggio da un mondo equilibrato a un altro all’insegna della modernità.