La “conca marmorea sotto le stelle” ospita i più grandi nomi del panorama musicale.
Non c’è molto da dire. In alcune occasioni ci si dovrebbe semplicemente sedere, e ascoltare. Punto. “L’eterno rifugio della grazia“, un “libro di pietre vive“: così Gabriele d’Annunzio definiva il Vittoriale degli Italiani, un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua che il poeta fece costruire tra il 1921 e il ‘38 a Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda, a memoria della sua “vita inimitabile“. “Una conca marmorea sotto le stelle“: così invece immaginava il teatro ideale per rappresentare i propri spettacoli, naturalmente immerso nella splendida cornice proprio del Vittoriale, sull’esempio di quello di Wagner a Bayreuth.
Fu il Vate stesso a scegliere il luogo preciso in cui erigerlo, un punto panoramico del parco da cui si ammirano l’Isola del Garda, il Monte Baldo, la penisola di Sirmione e, soprattutto, la suggestiva Rocca di Manerba, in cui a Goethe sembrava di riconoscere il profilo di Dante. Ecco, immaginate ora un siffatto luogo insonorizzato da musica del più alto livello concepibile, con un album di ricordi che in dieci anni ha immortalato mostri sacri del calibro di Lou Reed e Keith Jarrett, David Byrne e Pat Metheny, Billy Corgan e Paul Weller. Il Festival del Vittoriale si colloca di diritto nella top five delle grandi manifestazioni musicali dell’estate e quest’anno ha messo subito in chiaro le cose con una preview che il 26 giugno ha piazzato nientemeno che Beck al centro della scena.
In 20 giorni, a coprire tutto il mese di luglio, un calendario ricchissimo che prevederà tra gli altri la fusion di Steve Vai (5), il talentuoso soulman britannico Michael Kiwanuka (14) e l’attesissimo ritorno in scena dopo 7 anni di Paolo Nutini, che con il suo These Streets nel 2006, ad appena 19 anni, regalò al mondo soft rock un esordio folgorante. Diana Krall, Manuel Agnelli e Jeff Beck (impegnato in un concerto che vedrà Johnny Depp come seconda chitarra) in tre giorni consecutivi tirano la volata a Beth Hart, il fenomenale Fantastic Negrito ed H.E.R., per un’edizione che, manco a dirlo, lascerà ancora una volta un segno vibrante nell’estate live italiana.