Creatori di mondi

La 68. Biennale Musica premia Rebecca Saunders e l'Ensemble Modern
di Redazione VeNews
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Lucia Ronchetti svela il Leone d’Oro e d’Argento della prossima Biennale Musica, intitolata Absolute Music e in programma dal 26 settembre al 10 ottobre.

Alla compositrice inglese residente a Berlino Rebecca Saunders, creatrice di mondi sonori che esaltano l’esperienza dell’ascolto e fra le più riconosciute compositrici del nostro tempo, va il Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica 2024. Il Leone d’Argento è attribuito all’Ensemble Modern, di cui viene premiata “l’indomita e coraggiosa creazione di progetti musicali in collaborazione con i più interessanti e riconosciuti compositori e performer, nell’ambito di media e di linguaggi musicali diversi”.

Leone d’Oro alla Carriera

Prima donna a ottenere il premio Ernst-von-Siemens nel 2019 e destinataria di un focus al Festival di Lucerna e al Musikfest di Berlino, Rebecca Saunders è premiata, come recita la motivazione di Lucia Ronchetti “per la raffinatezza della sua ricerca e delle sue intenzioni compositive, per l’attenzione che dedica al microcosmo sonoro, per la sua capacità di creare nell’ascoltatore un’area riservata di ascolto, uno spazio acustico intimo e interiore che evolve e amplifica l’immaginario sonoro”.

Rebecca Saunders, foto di Astrid Ackermann

Rebecca Saunders ha spiegato con queste parole la sua ricerca: “Superficie, peso e tatto sono parte della realtà della performance musicale: il peso dell’archetto sulla corda; la differenziazione del tocco delle dita sui tasti del piano; l’espansione dei muscoli tra le scapole che estrae il suono della fisarmonica; l’inspirazione che precede il tono che ascoltiamo. Essere consapevoli della matericità del rumore di uno strumento, o di una voce, ci ricorda la presenza di un corpo fisico fallibile dietro il suono. La presenza fisica del musicista e del suo strumento acustico, del suo suono, sono importanti fonti di ispirazione”. Rebecca Saunders (Londra, 1967) ha studiato composizione con Nigel Osborne a Edimburgo e Wolfgang Rihm a Karlsruhe. Saunders ha grande interesse per le proprietà scultoree e spaziali del suono organizzato, spesso creato in collaborazione e in dialogo con una grande varietà di musicisti e di artisti.

Leone d’Argento

A differenza dagli altri ensemble storici dediti alla nuova musica, l’Ensemble Modern presenta una struttura organizzativa democratica che permette a tutti i membri dell’ensemble di discutere e scegliere insieme le nuove produzioni e gli impegni esecutivi, rendendo le loro interpretazioni appassionate e precise.

Ensemble Modern, foto Wonge-Bergmann

Ensemble Modern è una delle formazioni musicali più note al mondo. 18 i solisti che compongono l’ensemble, democraticamente organizzato, fondato nel 1980 con sede a Francoforte sul Meno. I musicisti, provenienti da Belgio, Bulgaria, Germania, Grecia, India, Giappone, Svizzera e Stati Uniti, stabiliscono insieme progetti e collaborazioni artistiche e decidono insieme anche le questioni finanziarie. La loro attività abbraccia opere di teatro musicale, progetti di danza e multimediali, musica da camera, concerti per ensemble e orchestra. Tour e apparizioni come ospiti, portano Ensemble Modern regolarmente nei più rinomati festival del mondo e nei più importati teatri nazionali e internazionali. Presente ai festival della Biennale Musica fin dal 1985, quest’anno l’Ensemble Modern sarà nuovamente alla Biennale come interprete di due importanti e complessi lavori strumentali di Rebecca Saunders in prima italiana: Wound, che inaugurerà il Festival il 26 settembre al Teatro la Fenice e che vedrà la celebre formazione tedesca insieme all’Orchestra del Teatro diretti da Tito Ceccherini e Skull, commissione della Biennale in collaborazione con il Festival Acht Brücken, l’Ensemble Contrechamps di Ginevra, l’Oslo Sinfonietta e lo stesso Ensemble Modern, che lo eseguirà il 28 settembre al Teatro Piccolo Arsenale diretto da Bas Wiegers.

Foto in evidenza: Johannes List / Ernst von Siemens Musikstiftung

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