L’inarrivabile diva e la donna fragile, Private Callas di Monica Casadei per Artemis Danza porta in scena il 15 dicembre al Teatro Villa dei Leoni i due volti dell’iconica cantante, tra carriera e vita privata.
Forse è una storia tipica quella di Monica Casadei nel suo cammino verso e con la danza, ma non lo sappiamo. Di solito le biografie delle danzatrici e coreografe iniziano con il primo spettacolo: «Marion Barbeau entra nel 2008 prima ballerina all’Opera di Parigi…», oppure hanno un avvio nell’ambito familiare: «Judith Jamison impara piano e violino dal padre e a sei anni inizia scuola di danza…». Monica deve superare difficoltà già in famiglia, il padre, che diverrà in seguito il suo più fervido fan, desiderava per lei un lavoro “serio” e avrebbe visto volentieri le sue attività sportive nella squadra locale della pallacanestro. Poi la città, Ferrara, che non molto poteva offrire in termini di scuola. Nondimeno a sedici anni mette in piedi il suo primo assolo nel teatrino di Palazzina Marfisa d’Este. Dopo una laurea in filosofia su Platone e la danza – siamo negli anni ’80 –, ‘fugge’ prima a Londra poi a Parigi; vita certo non facile, ma può finalmente confrontarsi con i maggiori maestri del momento. Qui fonda nel 1997 la compagnia Artemis Danza. Al rientro in Italia, nel 1998, è in residenza prima al Teatro Due di Parma, poi nel 2014 al Teatro Comunale di Bologna. Suo maestro riconosciuto e anomalo nel mondo della danza è André Cognard Hanshi So Shihan. L’aikido rimane infatti sempre una sua grande passione e ancora oggi molti tratti delle sue coreografie ne rivelano tracce.
Due i percorsi ben visibili nell’attività di Monica Casadei: l’incontro con altri saperi e civiltà, benemerito è AICA – Artemis Incontra Altre Culture con molteplici attività all’estero, dove forse è la Compagnia di danza italiana più conosciuta, e la continua ricerca di legare la danza alla grande tradizione lirica italiana. Nel 2011 dà vita al progetto “Verdi” con i brani Traviata, Rigoletto e Aida, mentre nel 2015 con il progetto “Puccini”, traspone in danza Carmen, Butterfly, Il Barbiere di Siviglia e la stupenda Tosca X, ancor oggi sui palcoscenici. Nel 2020 debutta Felliniana, una esplorazione del rapporto tra il mondo circense e la danza.
Quello che vedremo il 15 dicembre nello stupendo Teatro Villa dei Leoni di Mira, in origine barchessa di Villa Contarini dei Leoni, è Private Callas, che ha avuto la sua prima mondiale pochi giorni or sono al Teatro Comunale di Ferrara. Racconta la coreografa: «Sono cento anni dalla sua nascita, ma per noi di Artemis la Callas è al centro dell’attenzione da sempre, la sua prima grande interpretazione fu Violetta in Traviata, e Traviata è stata la nostra prima opera lirica affrontata e raccontata in danza. Lo spettacolo nasce inoltre all’interno di una rassegna Corpi violati dedicata al tema della violenza sulle donne. E chi scegliere se non Maria Callas, rifiutata dalla nascita perché femmina (particolare sconosciuto al largo pubblico) e poi distrutta da un anemico rapporto con il potente Onassis? L’obiettivo e la difficoltà dello spettacolo per noi drammaturghi è stato rendere evidente allo spettatore questo lato, tra la celebre diva e la fragile donna. Ma c’è un secondo messaggio dedicato ai giovani: non arrendersi alle difficoltà, avere un sogno e crederci sino alla fine». Ci crediamo in questa promessa, la danza di Monica Casadei è intelligente, raffinata, ma sempre attenta al pubblico, che deve capire, emozionarsi, essere coinvolto nella storia e, quando capita, perché no, divertirsi.