Dove eravamo rimasti?

Elio e compagni l'11 dicembre al Toniolo di Mestre
di Davide Carbone

Un concerto sold out in compagnia di una band che ha cambiato idea sul ritiro dalla scene…buon per noi!

Per fortuna ci hanno ripensato. O semplicemente hanno aggiustato il tiro, dopo essere stati massacrati da domande del tipo «Quando tornate insieme?» e «Ma non vi eravate sciolti?». E allora, anziché esibirsi in sorrisetti di circostanza o frasi fatte, atteggiamenti che gli Elio e le Storie Tese proprio non sono capaci di adottare, eccoli cavarsi d’impiccio organizzando un tour teatrale che li vede al Toniolo di Mestre il prossimo 11 dicembre, con un titolo dei loro: Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo. Portatori sani di un’ironia semplicemente disarmante, gli Elio e le Storie Tese sono prima di tutto grandissimi musicisti. Se avete avuto la fortuna e il ‘coraggio’ di assistere ad uno dei loro concerti non sarà passata inosservata una padronanza della tecnica musicale di prim’ordine, che lungo l’arco di tutta la carriera li ha fatti spaziare allegramente tra diversi generi musicali, spesso anche all’interno di un medesimo brano.

Gli spettatori del Toniolo si troveranno di fronte, secondo le parole stesse del regista dello spettacolo, Giorgio Gallione: «Una radiografia folle e ragionata della nostrana Terra dei Cachi 2023 dove gergo, ironia, incursioni surreali e filosofia assurdista disegnano un bel paese italiota grottesco e contemporaneo, popolato di bellimbusti modaioli e adrenalinici o di improbabili ammaestratori di cozze, di onorevoli poco onorati o di coltivatori biologico/transgenici, di bizzarri animali da bestiario fantastico o da hippies ormai imbolsiti e fuori tempo massimo. Canzoni, monologhi, scherzi musicali, performance strumentali virtuosistiche e sciagurate, come è nello stile mitico e identitario del gruppo. Grande capacità musicale e talento compositivo al servizio di un racconto deflagrato e sempre sorprendente, dove metodo e follia, genio e sregolatezza incrociano continuamente strade e ispirazioni. Un concerto teatrale senza un attimo di tregua, dove lo sguardo dissacrante e giocoso di Elio e le Storie Tese genera comicità e paradosso. Uno sberleffo ironico e autoironico, dove il Riso o il Comico non sono mai digestivi, ma piuttosto sovversione del senso comune, strumenti del pensiero divergente, ludica e ragionata aggressione alla noia. Uno sguardo beffardo e esilarante che attraverso la musica e le canzoni crea divertimento, spiazzamento e stupore… perché, dice il poeta, senza lo stupore c’è soltanto l’ovvio ». Allora, siete abbastanza disorientati?