Hokuspokus di Familie Flöz arriva al Teatro Toniolo di Mestre il 1 e 2 aprile. Lo spettacolo esplora la creazione e il ciclo della vita attraverso il linguaggio unico della compagnia berlinese: maschere, clownerie, mimo e poesia si fondono in una narrazione visiva capace di emozionare spettatori di ogni età.
Hokuspokus, è solo una parola insignificante da gioco di prestigio o nasconde un significato profondo, esito della corruzione popolare della formula del latino ecclesiastico Hoc est enim corpus meum, ossia “Questo è il mio corpo”? Forse un po’ entrambi, perché con questo spettacolo Familie Flöz, la compagnia berlinese emblema del teatro di figura contemporaneo, vuole indagare l’inizio del tutto e porta in scena la vita in fast motion rappresentata nella scatola delle meraviglie che è il teatro.
«All’inizio di questo progetto c’era il concetto di “creazione” e le tante storie dell’inizio del tutto che le persone si raccontano da sempre – svela infatti nelle sue note il regista Hajo Schüler, nonché autore delle maschere e fondatore e direttore artistico della compagnia con Michael Vogel – A questo si è aggiunta la semplice domanda: come potrebbe essere una serata teatrale che inizia con l’inizio del tutto? E soprattutto: come finisce?».
E così ad essere rappresentata in scena è la storia di una famiglia archetipica: «Le tenebre sono diventate luce, il soffio divino è stato inspirato e i primi amanti si trovano nel giardino paradisiaco – continua Schüler – Osano muovere i primi passi insieme come coppia, cercano riparo dalla Natura e, grazie a Dio, trovano un appartamento a prezzi accessibili. Il destino trascina presto la giovane coppia sulle montagne russe della vita». Una vita semplice o forse, per definirla più correttamente, “comune”, che si sviluppa tra momenti di gioia e turbolenze, ma proprio per questo capace di suscitare negli spettatori empatia, permettendo a ciascuno di creare connessioni e associazioni tra quanto accade in scena e la propria personale esperienza.
La cifra stilistica è quella che da sempre caratterizza e ha reso noti ovunque Familie Flöz. Lo spettacolo, un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel, procede attraverso un mix di linguaggi che fonde clownerie e mimo, ironia e poesia capace di parlare agli spettatori di tutte le età. Per questa occasione la Compagnia amplia la sua cassetta degli attrezzi e oltre alle note figure in maschera, mostra anche gli attori dietro di esse. Suonando musica, cantando, filmando, parlando o facendo rumori, l’ensemble crea il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico. Si alternano nel prestare i loro corpi alle figure e nel prendere in mano il loro destino. Creatore e creazione si incontrano finché la storia non si racconta da sola.