Filosofia di vita

Tra storia, filosofia, teatro e poesia per riscoprire il senso dell’avventura
di Livia Sartori di Borgoricco

Pietro Del Soldà e Manfredi Rutelli portano in scena Apologia dell’avventura, spettacolo tratto dal libro La vita fuori di sé,  edito da Marsilio. Il 15 marzo al Teatro Goldoni di Venezia, una riflessione tra filosofia e narrazione sull’avventura come esperienza essenziale dell’esistenza.

Pietro Del Soldà, veneziano, è voce di spicco della filosofia contemporanea, scrittore e conduttore di Radio RaiTre, premio Flaiano nel 2018 proprio per la sua attività radiofonica. Manfredi Rutelli è regista, drammaturgo e docente teatrale, e più volte ha portato sulla scena temi filosofici con grande capacità divulgativa. Insieme sono gli autori di uno spettacolo (una produzione LST Teatro e Zaches Teatro) che, prendendo le mosse dal libro che lo stesso Del Soldà ha scritto per i tipi di Marsilio, La vita fuori di sé, è un bellissimo elogio dell’avventura, una profonda riflessione filosofica sull’essere umano condotta con audacia e leggerezza. Un vero e proprio viaggio tra storia e filosofia, teatro e poesia, attraverso i racconti di personaggi poco o tanto conosciuti, reali o letterari, che davvero hanno vissuto un’esistenza avventurosa, dove le “avventure” sono le esperienze che spezzano la trama e il ritmo ordinario della vita, fratture dimenticate o rimosse che, se rievocate, riaccendono i desideri messi a tacere.
«L’avventura – dice Del Soldà dal palco – è una tensione che inarca la vita, è una forza che ci spinge fuori, una luce nella notte», e per rendere vivido il paragone evoca davanti al pubblico La Ronda di notte di Rembrandt. «Non c’è libertà nella chiusura – prosegue – non c’è felicità per chi si trincera tra le mura del suo fortino, partire è la più bella e coraggiosa di tutte le azioni». Lo spettacolo è a tutti gli effetti una “apologia”, perché l’avventura ormai va difesa da quelle forze che oggi ci spingono in direzione contraria, ché siamo un pubblico condizionato da individualismo estremo, narcisismo dilagante e conformismo che ci rende schiavi: «L’abitudine, è tiranna spietata» constata Del Soldà citando Montaigne. Punteggiato dalle musiche di Valerio Corzani e Erica Scherl, si dipana un racconto in cui affascinanti connessioni attraverso i secoli e i continenti intrecciano Erodoto a Sartre, il naturalista ed esploratore Alexander von Humboldt a Ulisse, la prima del Don Giovanni di Mozart a Praga e la piana di Maratona, esplorando le infinite forme dell’esperienza più autentica dell’essere umano.

Fuoriserie 2024/25

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