Il pensiero di Meister Eckhart incontra la scena con Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem, progetto speciale dell’Archivio Storico della Biennale di Venezia. Il Portego delle colonne della Scuola Grande di San Marco ospita la rappresentazione del Commento al Vangelo di Giovanni, con attori e il Coro della Cappella Marciana, sotto la regia di Antonello Pocetti.
Gli uomini non dovrebbero riflettere tanto su ciò che devono fare, dovrebbero piuttosto pensare a quello che devono essere
Meister Eckhart
Il vangelo di Giovanni fu sempre ritenuto peculiare rispetto ai tre di Marco, Luca e Matteo, al punto da essere in certi periodi fonte di turbamento per la comunità cristiana: rispetto agli altri, che descrivono un Cristo predicatore fra le genti, per Giovanni il Cristo è Logos incarnato, attraverso il quale è Dio stesso a rivelarsi. Mentre il Gesù di Marco, Luca e Giovanni proclama il nuovo mondo di Dio, il Gesù di Giovanni dice una cosa potente come “Io e il Padre siamo una cosa sola”. E questo vangelo diventa palestra teologica per i Commenti di Sant’Agostino, Tommaso d’Aquino, Meister Eckhart. Johannes Eckhart, vissuto al culmine della civiltà medievale tra il 1260 e il 1328, è riconosciuto come il più profondo mistico occidentale e, insieme, come uno dei pensatori più elevati che abbia avuto la Germania.
La teologia abrasiva di Eckhart, così ben rappresentata dalla sua affermazione «Prego Dio che mi liberi da Dio», per cui missione dell’uomo è scavare ogni rappresentazione che lo trattenga dal guardare in faccia l’Abisso, quel Grund che per Eckhart è lo zenith del divino, dopo sette secoli esercita ancora una fascinazione stupefacente di modernità e tensione di fede.
Da mercoledì 5 a domenica 9 marzo 2025, e in replica da martedì 11 a sabato 15 marzo (ore 21.30), la Biennale di Venezia presenta il progetto speciale dell’Archivio Storico Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem (Commento al Vangelo di Giovanni) di Johannes Eckhart.
Il progetto porta in scena il Commento al Vangelo di Giovanni al Portego delle colonne della Scuola Grande di San Marco, l’atrio del monumentale complesso cinquecentesco oggi noto come Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo, con un gruppo di attori accompagnati dal Coro della Cappella Marciana sotto la guida del Maestro Marco Gemmani. Drammaturgia e regia sono a cura di Antonello Pocetti e l’ideazione scenica di Antonino Viola, che per la Biennale avevano già firmato a gennaio 2024 il Prometeo di Nono, mentre le immagini video sono progettate da Andrew Quinn e la proiezione del suono affidata a Thierry Coduys. Le prime cinque serate del Commento al Vangelo di Giovanni saranno introdotte ogni volta da una diversa personalità del mondo culturale, filosofico, religioso: dal teologo e cardinale José Tolentino de Mendonça il 5 marzo, dal filosofo Peter Sloterdijk il 6 (che il giorno seguente alla Casa dei Tre Oci terrà la lectio magistralis L’ostetrica dell’intelletto: Meister Eckhart e l’uomo divino), cui seguiranno Cristiana Collu, Direttrice della Fondazione Querini Stampalia il 7, la studiosa della cultura classica Monica Centanni l’8 e, infine, il Patriarca di Venezia Monsignor Francesco Moraglia il 9 marzo.
La struttura scenica ideata da Antonino Viola abbraccia l’atrio in tutta la sua ampiezza con una architettura lignea rettangolare leggermente sopraelevata che allude alla schola cantorum medievale per raccogliere insieme la comunità del pubblico, degli attori e del coro. Tutt’attorno alle pareti corre invece una leggera armatura metallica per le proiezioni video. L’Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem affronta, in cinque serate, cinque dei temi sviluppati dal magister domenicano nel suo commento. Il percorso ha inizio con il Logos, ossia la ricerca di una verità illuminata, mercoledì 5 marzo; poi sarà la volta dell’Essere, inteso come uno e molteplice (Padre, Figlio, Spirito Santo), abbracciando anche la figura delineata da Eckhart dell’uomo giusto, giovedì 6; venerdì 7 il cuore della discussione sarà l’Amore, forza generatrice di vita, verità e bene; il dualismo Bene/Male caratterizzerà invece la scena di sabato 8, per finire, domenica 9 marzo, con la dialettica Anima/Corpo.
Commento al Vangelo di Giovanni (REPLICA)