La storia di un’idea

Seconda edizione di Carta Bianca per Ca' Foscari
di Redazione VeNews

Dietro le quinte dei più grandi festival cinematografici con le vive voci dei direttori artistici.

Dopo il successo della prima edizione torna a Venezia il ciclo di incontri e visioni Carta Bianca. Storie orali e visuali dei festival cinematografici. Curato da Marco Dalla Gassa (Ca’ Foscari) e Carmelo Marabello (IUAV/VIU), in sinergia con il Circuito Cinema del Comune di Venezia e con il patrocinio della Consulta Universitaria Cinema, l’AFIC – Associazione dei Festival Italiani di Cinema e la Veneto Film Commission, l’evento chiama a raccolta dal 4 ottobre al 13 dicembre alcune delle realtà festivaliere più importanti nello scenario nazionale e internazionale, sia per la loro storia, sia per la loro capacità di innovarsi nel tempo o per la radicalità della loro programmazione. Il primo incontro – il 4 ottobre – dedicato alla Berlinale, storica kermesse nata durante la Guerra Fredda, sopravvissuta a molte battaglie politiche e sociali ed oggi uno degli appuntamenti più seguiti dal pubblico e dagli addetti ai lavori, ospita Carlo Chatrian, in procinto di preparare la sua ultima edizione da direttore artistico e in questa occasione impegnato in un dialogo con i curatori della rassegna.

Il secondo e il terzo appuntamento sono dedicati a due “piccoli” festival che hanno fatto della loro programmazione estrema e dichiaratamente marginale una sorta di marchio di fabbrica e un elemento di grande interesse: il cinema amatoriale che diventa film d’arte e d’archivio nel caso di Archivio Aperto di Bologna, raccontato da uno dei suoi programmatori, Sergio Fant (25 ottobre); e il cinema queer, a cui è dedicato il Lovers Film Festival di Torino, nato nel lontano 1986 con il nome provocatorio Da Sodoma a Hollywood, oggi rappresentato dall’attuale direttrice Vladimir Luxuria (8 novembre). Chiudono il programma due festival tematici tra i più innovativi del panorama italiano come il Trieste Film Festival, con la sua attenzione verso le cinematografie dell’Europa centro-orientale, sempre più decisive nell’attuale quadro internazionale, con ospite la sua direttrice Nicoletta Romeo (29 novembre) e il Festival dei Popoli di Firenze, storico appuntamento per gli amanti e gli appassionati del documentario di approccio sociale, politico e antropologico, fondato nel 1959 e oggi diretto da Alessandro Stellino (13 dicembre). Ogni incontro, che si svolge in orario pre-serale al Multisala Rossini di Venezia, prevede oltre ad un dibattito moderato da docenti e critici cinematografici anche la proiezione di un film scelto dall’ospite invitato tra quelli che meglio raccontano la storia del festival in questione e le sue idee di curatela cinematografica. Quest’anno gli autori selezionati, da Maria Schrader a Werner Herzog, da Cristian Mungiu a Horacio Alcala fino a Duccio Chiarini, confermano una volta ancora quanto i festival siano diventati autentici luoghi di incontro tra chi il cinema lo fa e chi lo vede, soprattutto in sala. I cinque lungometraggi scelti si presentano infatti come perle rare, quasi invisibili e sicuramente intriganti per un pubblico di studenti e studentesse, cinefili e appassionati alle storie dei festival e dei loro film.

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