Le notti non finiscono…

Mauro Repetto riporta un'epoca al Toniolo
di Chiara Sciascia

Il 15 febbraio a Mestre, un tuffo nei ricordi di una generazione.

Chi è cresciuto negli anni Novanta non può non completare la frase del titolo, magari canticchiando. Quelle notti, quelle estati infinite, scorrevano al ritmo delle hit degli 883, per noi molto più di semplici canzoni: erano il manifesto dell’adolescenza anni Novanta. Le musicassette giravano nelle autoradio, a volte salvate dalla celebre, quanto ora dimenticata, “manovra della matita” dopo che il mangianastri le aveva tradite, ma mai interrotte nel loro compito: accompagnare sogni, inquietudini e speranze di intere generazioni di ragazzi. Oltre che sul piccolo schermo, con la serie tv di successo lanciata da Sky, la leggendaria storia degli 883 torna a vivere anche a teatro con Alla ricerca dell’Uomo Ragno, il one-man show di Mauro Repetto, fondatore con Max Pezzali nel 1988 di quella che sarebbe diventata una delle band più amate d’Italia e non solo. Non più il “biondino che saltava a destra e sinistra” – i cui iconici balletti dovrebbero essere considerati patrimonio nazionale –, ma un artista maturo che canta e racconta le sue canzoni, quelle degli 883, intrecciandole con la propria storia personale e con una trama surreale. Lo spettacolo, a metà tra concerto e fiaba, trasporta il pubblico in un Medioevo immaginario, nel Ticinum, alla corte del Duca Cecchetto, tra folletti e cantastorie, dove incontrerà personaggi dai nomi blasonati: il Barone Fiorello, il Principe Jovanotti, il Marchese Gerry Scotti.

Qui, affiancato e ‘tormentato’ da un Uomo Ragno versione dark, Mauro Repetto ripercorre la propria vita artistica e personale, dialogando dal palco con sé stesso ventenne e con Max, in un gioco di specchi tra passato e presente reso possibile grazie all’intelligenza artificiale e a scenografie innovative. Tre grandi cornici prospettiche dominano la scena disegnata da Morris Dovès, trasformandosi in finestre animate dove prendono vita personaggi e ricordi. Lo spettacolo si snoda tra le note di pietre miliari come Hanno ucciso l’Uomo Ragno, Nord Sud Ovest Est, Sei un mito, Gli anni e moltissime altre hit, alternando momenti di comicità, racconti inediti e persino un nuovo brano, che Repetto presenta per la prima volta. A impreziosire il tutto, la magia visiva di Stefano Salvati, regista storico dei videoclip degli 883, rimasti, al pari delle musiche, scolpiti nella memoria di intere generazioni. Un viaggio in una dimensione sospesa tra nostalgia e rinascita, per ritrovare le note e le emozioni che hanno scandito le luminose giornate e le complici notti di una giovinezza che non siamo pronti a lasciar andare, che resta sempre dentro di noi… anche negli “anni del tranquillo”, come cantava Max.

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