Aaveva già superato le attese nelle due precedenti edizioni (2018, 2022), affermandosi come appuntamento mondiale dedicato all’alto artigianato contemporaneo e in particolare a quello di lusso, divenendo un “must see” internazionale, tuttavia Homo Faber 2024 si preannuncia davvero come un unicum, a partire dalla significativa scelta di un direttore artistico che risponde al nome di Luca Guadagnino.
Dal Lido, dove è in concorso alla 81. Mostra del Cinema di Venezia con il sorprendente Queer, si è preso una pausa immaginifica che lo ha portato a ripensare totalmente Homo Faber, ribaltando i canoni espositivi precedenti e ponendo al centro dell’attenzione gli artigiani prima che gli oggetti, ma al contempo – è qui la novità geniale del concept – eliminando i limiti delle categorie produttive o dei materiali e proponendo una formula composita che pone i bisogni della vita in primo piano, di conseguenza scandendo la mostra come un autentico viaggio della vita, The Journey of Life, titolo, per l’appunto, dell’edizione. Come in un suo film, Guadagnino, con la preziosa collaborazione di Nicolò Rosmarini, ha costruito una vera e proprie narrazione attorno agli artigiani e ai loro magnifici oggetti, una sceneggiatura sorprendente che si è trasformata in scenografia sensoriale, ridisegnando totalmente i magnifici spazi della Fondazione Cini, pur mantenendo intatta una coerenza estetica e di ricerca dei materiali tale da rendere l’allestimento una parte della mostra stessa.
Naturalmente per realizzare tutto ciò Guadagnino ha avuto carta bianca e totale fiducia da parte dei committenti di Michelangelo Foundation, nucleo fondatore di Homo Faber, che sapientemente hanno sostenuto la scelta di un direttore artistico di tale calibro, con una a dir poco spiccata personalità, al fine di creare un unicum concettuale ed espositivo con tutto quello che ciò comporta. Tutti i migliori architetti, tecnici, artigiani, imprese locali del settore sono state coinvolte per creare questo progetto, che certamente segnerà un cambio di direzione e di linguaggio nel settore dell’altissimo arti- gianato, influenzando un cambio di gusto attraverso delle nuove, e verrebbe da dire radicali, scelte estetiche.
Luca Guadagnino con questa sua curatela intende produrre uno scarto at- traverso un deciso passaggio dall’immagine all’immaginario, unendo la maestria artigiana a ogni momento significativo delle nostre esistenze, presen- tando oggetti attorno ai quali si formano i nostri ricordi più importanti. Homo Faber 2024 parte quindi dalla riscoperta di tutti i momenti piccoli e grandi delle nostre vite in cui l’artigianato svolge un ruolo da protagonista, offrendo una vasta selezione di manufatti creati in ogni angolo del mondo proposti in diverse sezioni che si dispiegano da un capo all’altro del percorso espositivo, come per esempio Childhood, Celebration, Love, Journeys e Nature.
Il talento, l’eccellenza e la passione di maestri artigiani vengono trasmessi direttamente attraverso dimostrazioni dal vivo, workshop partecipativi e laboratori creativi, per mostrare concretamente come nascono vasi e ricami, mappamondi e valigie, orologi e gioielli, calzature, strumenti di scrittura e tanto altro ancora. Homo Faber 2024 prosegue anche al di fuori della Fondazione Giorgio Cini: grazie a Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e con il sostegno di Cartier, a Venezia 70 atelier di maestri artigiani e giovani talenti apriranno in città le loro porte al pubblico durante tutto il mese di settembre.