Dove stiamo andando? Clima e persone dal 30 giugno fino al 30 novembre, presso la sede di EMERGENCY Venezia alla Giudecca, si sofferma sulle conseguenze che il cambiamento climatico comporta nella vita delle persone, determinando migrazioni, conflitti, povertà.
Di solito si dice “non ha bisogno di presentazioni” e in questo caso, considerato il lavoro nobilissimo e fondamentale che svolge EMERGENCY in moltissime periferie disagiate del mondo, vale la pena sottolineare e ricordare quanto l’operare quotidianamente e in maniera invisibile, con risultati eccellenti, non sia mai abbastanza riconosciuto soprattutto da parte della politica, che anzi tende troppo spesso a sminuire se non ostacolare, arrivando anche a denigrare, il preziosissimo lavoro svolto da EMERGENCY.
La mostra Dove stiamo andando? Clima e persone che si apre il 30 giugno e durerà fino al 30 novembre, presso la sede di EMERGENCY Venezia alla Giudecca, si sofferma sulle conseguenze che il cambiamento climatico comporta nella vita delle persone, determinando migrazioni, conflitti, povertà.
La desertificazione, la siccità e le conseguenti carestie, le inondazioni provocate dall’innalzamento del livello del mare e l’aumento delle temperature rendono la vita impossibile per migliaia di persone che si ritrovano senza casa e in condizioni di povertà assoluta. Il cambiamento climatico, unito al consumo del suolo e allo sfruttamento delle risorse naturali, aggrava le diseguaglianze e impoverisce persone già vulnerabili e in difficoltà. L’insieme di questi fattori costringe uomini e donne ad abbandonare la propria terra ed è causa di nuovi conflitti.
Attraverso materiale fotografico, mappe, informazioni grafiche e un’installazione, vengono visualizzati gli effetti sulle migrazioni causati dai cambiamenti climatici. Si analizzano quindici Paesi, tra cui l’Italia e altri che invece vengono lasciati per raggiungere l’Europa a causa anche dell’innalzamento delle temperature e di altri fenomeni ambientali estremi.
Il progetto espositivo è stato ideato da EMERGENCY con la collaborazione del fotoreporter e ambasciatore del clima, Simone Padovani. Il percorso narrativo, l’allestimento, il progetto grafico e l’installazione Viviamo tutti sotto lo stesso sole sono dell’architetto Paola Fortuna e del team dello studio +fortuna.
Le citazioni letterarie all’interno del percorso espositivo sono, in buona parte, il frutto di una ricerca di studentesse e studenti del corso di laurea magistrale in Environmental Humanities dell’Università Ca’ Foscari, condotta dal professor Shaul Bassi.
In mostra sono esposte fotografie di Getty Images, dell’archivio Coldiretti Veneto, che ha contribuito in maniera significativa al focus sull’Italia, e dell’archivio EMERGENCY. Afferma Rossella Miccio, Presidente EMERGENCY a proposito del tema: «Con questa mostra vogliamo ricordare quanto sia urgente prenderci cura dell’unica terra che abbiamo a disposizione e che condividiamo, perché questo è il solo modo di prenderci cura di tutti e di ciascuno.
Scegliendo la guerra, lo sfruttamento delle risorse e delle persone ci condanniamo a non avere un futuro e nemmeno un presente in cui sentirsi al sicuro».