In una città curiosamente avara di proposte di danza – al netto della Biennale di McGregor –, brilla VeneziainDanza, rassegna giunta alla sua sedicesima edizione. Sul prestigioso palcoscenico del Teatro Malibran dal 17 al 30 novembre vengono presentate diverse proposte di grande richiamo.
Michela Barasciutti, danzatrice, coreografa veneziana, fondatrice nel 1991 della compagnia Tocnadanza, direttrice artistica della rassegna, appare emozionata nel presentarne il programma. Sottolinea le tre caratteristiche principali: la panoramica sui vari linguaggi artistici, dal classico al contemporaneo, l’esclusività degli spettacoli, non presenti su altre rassegne italiane, e il focus dedicato ai talenti italiani all’estero. Si parte con Soirée con i solisti del Gaertnerplatztheater di Monaco, da dieci anni diretto da Karl Alfred Schreiner, che molti di noi hanno sicuramente conosciuto a Venezia nelle Biennali dal 2008 al 2011 a fianco di Ismael Ivo. Tre i brani, ognuno dei quali di un diverso coreografo, Minutemade del portoghese Marco da Silva Ferreira, urban dance coniugata alla danza folkloristica portoghese, Troia del greco Andonis Foniadakis, dove al centro sta il virtuosismo estremo dei danzatori, e infine Peer Gynt dello stesso Schreiner, con una particolare rilettura del testo ibseniano accompagnato dalle incalzanti note di Grieg.
Il 23, una prima assoluta di Tocnadanza: Stabat Passio. «Tutti penseranno subito a Stabat Mater, preghiera o musiche, da Scarlatti a Vivaldi a Pergolesi o opere pittoriche che siano. Io voglio invece parlare di noi, del nostro contemporaneo, di come la passione possa diventare compassione, comprensione, empatia. Come se nella poesia di Jacopone si possa leggere un “dove sei? Diventa te stesso, così posso vederti», commenta Michela Barasciutti. «Un percorso che maturava dentro di me da almeno due anni, prima in solitudine, poi con la ricerca delle musiche adatte, poi con il mio corpo. Solo parecchi mesi dopo ho iniziato a lavorare con i miei danzatori. Penso resterà sempre un work in progress», conclude la coreografa.
Il 30 novembre una produzione MM Contemporary Dance Company, due brani, il primo Bolero, coreografo Michele Merola, tra i grandi della scena italiana. Le ansie, paure, desideri dell’esistenza sono delineate con variegati ritmi musicali e Bolero (1928) di Ravel sembra esserne ancora il prototipo. Poi Ballade, di Mauro Bigonzetti, un tributo danzato alle musiche iconiche degli anni ‘80, da Prince a Frank Zappa e dedicato a Pier Vittorio Tondelli, che quegli anni incarnò nelle sue opere.
Rendiamo dunque omaggio a questa arte e a questa passione: veneziani, giovani e meno giovani, a prezzo speciale tutti al Malibran!
La XVI edizione del Festival si inaugura con una serata a cura dei solisti del “GaertnerPlatz Theater” (Monaco) diretti da ...
Per la seconda serata del Festival, appuntamento con la compagnia di ‘casa’, Tocnadanza, che presenta “Stabat...
La sedicesima edizione di VeneziainDanza si chiude con un dittico della MM Contemporary Dance Company di Michele Merola, una de...