Cantante, musicista, cantautore. Cesare Cremonini arriva allo stadio Euganeo, per un concerto finalmente a stretto contatto fisico, un incontro con il pubblico atteso da due anni.
«Un nuovo tour negli stadi e un album di canzoni possono e devono offrire qualcosa in più, rispetto a prima. Io vorrei che i miei progetti fossero visioni e segnali capaci di aiutare la gente a raccogliere i pezzi smarriti, trasformare quelli vecchi in nuovi. Costruire insieme quello che chiameremo “futuro”. Questo è il significato che ha per me, oggi, il mio impegno con la musica e il nuovo tour che mi porterà sul palco nel 2022». Trovare oggi nel panorama musicale italiano un cantautore che immerga sé stesso nelle proprie canzoni più di Cesare Cremonini sembra assai difficile: pensare ai suoi esordi come frontman dei Lùnapop può far storcere il naso a qualche purista, ma non fa che confermare l’inciso di cui sopra, con canzoni che erano il riflesso di ciò che Cesare viveva tra i 19 e i 22 anni, tra amori adolescenziali e dubbi esistenziali, che l’età purtroppo non chiarisce.
La carriera solista del ragazzo di Bologna (l’aria di questa città deve avere qualcosa di miracoloso, quando si tratta di musica…) cresciuto a Chopin, Beethoven e Queen ha macinato tappe a vele spiegate fin dal 2002, con singoli entrati di diritto nella storia della musica italiana come PadreMadre, Le sei e ventisei, Marmellata#25, La nuova stella di Broadway e Nessuno vuole essere Robin, campioni di vendite e riscontro di pubblico e critica, concordi nel trovarsi di fronte a qualcuno con qualcosa da dire, capace di dirlo bene, di dirlo a tutti. Il 18 giugno all’Euganeo di Padova un sold-out annunciato dell’estate italiana, una data che siamo sicuri Cremonini stesso aspetta con ansia, dopo due anni di mancato contatto con il pubblico.