Scritto nel destino

Veneto Jazz porta Gregory Porter alla Fenice
di Giuseppe Mormile

Stella del sedicesimo Venezia Jazz Festival, Porter a Venezia per la sua unica data estiva in Italia.

Gregory Porter arriva al Teatro La Fenice il 9 luglio anticipato da una fama mondiale che l’ha reso una delle voci più influenti del momento. Una voce calda, da baritono, in cui convivono jazz, soul e gospel, e che gli ha permesso di portare il jazz contemporaneo al grande pubblico collezionando numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali due Grammy Awards nella categoria Miglior Album Vocale. Come per altri artisti che possiamo definire ‘crossover’, il suo talento ha valicato il mondo del jazz facendo comparire i suoi album nelle classifiche di diversi Paesi, soprattutto europei. I suoi live, ospitati nelle più prestigiose sale da concerto, raccolgono migliaia di spettatori registrando numerosi sold out. Californiano di origine, Porter ha alle spalle una storia particolare legata ad un altro amore, quello per il football. Grazie a questo sport infatti ottenne una borsa di studio alla San Diego State University. Se non si fosse infortunato alla spalla, spezzando così il suo sogno da atleta, forse Gregory Porter non sarebbe mai diventato Gregory Porter. Dopo la fine della carriera sportiva si trasferì a Brooklyn lavorando come chef, ma esibendosi anche nei jazz club. Conobbe così il sassofonista, compositore e pianista Kamau Kenyatta, che divenne rapidamente il suo mentore e primo promotore della sua carriera. Il resto è storia. Nel 2010 Porter ha ottenuto la sua prima nomination per un Grammy con Water.

Il suo terzo album, Liquid Spirit del 2013, inciso per Blue Note, è presto arrivato al numero due della classifica Billboard Top Jazz Albums e ha vinto il Grammy Award 2014 come Miglior Album Vocale jazz. Liquid Spirit è diventato anche uno degli album jazz più ascoltati in streaming di tutti i tempi, con oltre 20 milioni di stream. Il suo secondo lavoro per Blue Note, Take Me to the Alley, è stato pubblicato all’inizio del 2016 e comprende la versione di Porter di Holding On. Sebbene ami le canzoni originali, Gregory torna spesso alle sue radici, come nell’album tributo del 2017 Nat King Cole & Me. L’ultimo album, del 2021, è Still Rising, raccolta di gemme musicali con le tracce più amate dall’artista, cover e duetti mozzafiato con Paloma Faith, Moby, Jamie Cullum, Jeff Goldblum e molti altri. Nell’ambito di Venezia Jazz Festival, Gregory Porter si inserisce in quel nutrito elenco di star che hanno varcato il palcoscenico del Teatro La Fenice portando il loro bagaglio di storia, musica e riconoscimento. Da Winton Marsalis a Burt Bacharach, da Bobby McFerrin e Keith Jarrett (solo per citarne alcuni), il Festival fin dalla sua fondazione ha riservato alla Sala Grande del Teatro le più lucenti stelle del firmamento internazionale, spesso in date uniche e formazioni speciali. Non fa eccezione Gregory Porter, nell’unica data italiana del suo tour: un evento straordinario che rimarrà nei cuori di chi già adora la sua voce inconfondibile e di chi verrà ad ascoltarlo dal vivo per la prima volta. Da parte nostra, un altro prezioso tassello che va ad arricchire una lunga storia fatta di artisti memorabili.

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