Una nuova alba

Nel Padiglione danese Inuuteq Storch mostra il potenziale della fotografia come documento culturale
di Redazione VeNews

Una targa trasparente accoglie i visitatori con la scritta “Kalaallit Nunaat”, che significa “Groenlandia” nella lingua locale, annunciando l’esordio di un artista groenlandese a rappresentare per la prima volta la Danimarca alla Biennale Arte di Venezia.

Le esplorazioni visive di Inuuteq Storch sfidano la percezione stereotipata della sua madre patria – colonia danese per oltre due secoli e ora territorio autonomo ma non ancora indipendente! –, ponendo l’identità indigena groenlandese al centro della scena internazionale. La mostra Rise of the Sunken Sun evidenzia il potenziale della fotografia come documento culturale, sociale e storico, con una selezione di immagini digitalizzate risalenti ai decenni intorno al 1900 realizzate dal primo fotografo groenlandese professionista, John Møller, affiancate a fotografie amatoriali provenienti dall’archivio di famiglia di Storch e a nuove serie come Soon Will Summer be Over, che documenta le tracce del colonialismo a Qaanaaq, nel nord della Groenlandia, e l’impatto della crisi climatica sulla vita quotidiana.

Tra le immagini storiche e quelle contemporanee emerge con decisione la storia coloniale del Paese, facendo della decolonizzazione il tema principale della mostra, che riunisce i diversi approcci fotografici di Storch sotto la complessa tematica della vita groenlandese tramite concetti di mirroring, doubling e riferimenti alla luce, compreso il sole, simboleggiato dal semicerchio rosso che appare sulla bandiera di Kalaallit Nunaat.

Immagine in evidenza: Courtesy La Biennale di Venezia – Photo Matteo de Mayda

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