Berggruen Arts & Culture apre le porte di Palazzo Diedo, dopo un complesso intervento di restauro che ha riportato alla luce la sua storia, restituendo a Venezia un nuovo grande spazio dedicato all’arte contemporanea.
Undici artisti di fama internazionale – Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, Aya Takano, Lee Ufan e Liu Wei – sono stati coinvolti per il progetto inaugurale da Nicolas Berggruen e da Mario Codognato, rispettivamente filantropo, collezionista e fondatore del Berggruen Institute e di Berggruen Arts & Culture e il direttore di quest’ultima. Janus (Giano), questo è il titolo scelto per la mostra, il dio romano spesso descritto con due facce, una che guarda in avanti e l’altra all’indietro, «simboleggia il nostro impegno – spiega Nicolas Berggruen – a costruire sul passato in modo contemporaneo». Palazzo Diedo si propone infatti di approfondire il legame tra l’arte contemporanea e il passato e tra l’Oriente e l’Occidente. Ospiterà residenze d’artista, mostre, eventi, film e performance su cinque diversi livelli con una superficie totale di 4.000 metri quadrati. Gli artisti hanno creato interventi site-specific originali e scenografici, in stretto dialogo con l’architettura del Palazzo, che probabilmente rimarranno in modo permanente. La mostra è accompagnata anche da due progetti speciali. Il primo è la personale di Rhea Dillon in collaborazione con The Kitchen di New York, artista e scrittrice londinese che esamina spesso i modi in cui la Blackness viene concettualizzata nella pratica estetica e teorica. Il suo lavoro viene approfondito attraverso il film Browning 2025 e da alcune sculture di grandi dimensioni. Secondo progetto speciale, 20×24 at Diedo, promosso da Polaroid Foundation, è un’azione artistica che invita gli artisti in mostra a creare un’opera originale utilizzando la camera istantanea più diffusa nel mondo, la Polaroid 20×24. Palazzo Diedo ospita inoltre in anteprima Peace Crystal: A Prayer for Peace di Mariko Mori, opera che dal 13 maggio sarà visibile nei Giardini di Palazzo Corner della Ca’ Granda sul Canal Grande. Infine un piccolo cinema creato all’interno del Palazzo proietterà tutti i giovedì, fino a novembre, OUSSS l’ultimo film di Koo Jeong A, artista che rappresenta la Corea del Sud alla Biennale Arte 2024.