Nel segno della maschera

Il direttore Massimo Checchetto presenta il Carnevale 2023
di Elisabetta Gardin
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Carnevale diffuso, è questa la formula imprescindibile per l’edizione 2023 del Carnevale di Venezia, che si snoda dal 4 al 21 febbraio tra calli, campi e campielli della città senza dimenticare però nessun luogo dell’area metropolitana, dalle Isole a Mestre e Marghera, coinvolgendo Zelarino, Chirignago, Favaro, Tessera e Malcontenta.

Una festa per tutti all’insegna della creatività e dell’originalità. Take Your Time for the Original Signs è il titolo scelto dal Direttore artistico Massimo Checchetto, che si è ispirato ai segni delle costellazioni passando per i simboli di terra, acqua, fuoco e aria, fino ad arrivare all’origine del proprio segno per liberare la creatività e l’essenza di ognuno di noi in una sorta di “Zodiaco” fantastico.
Venezia e il territorio diventano un teatro a cielo aperto, che farà divertire e sognare con appuntamenti imperdibili come il tradizionale Corteo delle Marie, le aperture straordinarie dei Musei Civici, gli spettacoli e i concerti nei teatri, i sontuosi e ricercatissimi balli negli esclusivi palazzi. Pur se in parte in restauro, cuore pulsante del Carnevale è sempre Piazza San Marco con il suo palco, anche se in versione ridotta, che ritrova l’essenza stessa dell’evento, ossia la maschera e i costumi più belli che sfileranno per contendersi il premio del concorso 2023.
L’acqua è un altro elemento fondamentale dell’evento: apertura ufficiale del Carnevale sarà infatti l’opening parade Original Dreamers, la grande performance galleggiante che sfilerà lungo il Canal Grande sabato 4 febbraio, a cui segue domenica 5 febbraio il tradizionale corteo sempre lungo il Canal Grande, da Punta della Dogana a Rialto, con oltre cento imbarcazioni a remi tipiche veneziane, capitanato da una caorlina che trasporterà la “Pantegana” in cartapesta, pronta a scoppiare davanti al Ponte di Rialto in uno sfavillio di coriandoli e stelle filanti, dando così un simbolico “via” ai festeggiamenti. All’Arsenale storico torna, dopo il successo dello scorso anno, lo straordinario spettacolo notturno sull’acqua: Original Signs, pura magia fatta di visioni immaginifiche, luci, tecnica e naturalmente tradizione e bellezza.

Il Direttore artistico del Carnevale 2023, Massimo Checchetto, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, è scenografo e direttore degli allestimenti scenici del Teatro La Fenice, ha firmato le scenografie di importanti eventi come la Regata Storica o la fortunatissima opera pop Casanova di Red Canzian, attualmente in tournee in tutt’Italia.

Da dove nasce il titolo Take Your Time for the Original Signs?
Da qualche anno ho l’onore di ricoprire la direzione artistica del Carnevale di Venezia, la qual cosa mi ha fatto naturalmente riflettere sull’essenza prima di questa importante festa popolare. Il Carnevale è la festa della gente per la gente. Una festa che, possiamo dire, seguendone gli archetipi e la storia, si scopre in verità sgorgare dalla spontaneità creativa di ognuno di noi. È da questa considerazione che trae ispirazione il tema di quest’anno, che vuol essere un rinnovato invito a vivere il Carnevale in prima persona con passione. Prenditi – nel mezzo del tran tran quotidiano – il tempo per vivere il tuo Carnevale con creatività e fantasia, tenendo conto dei segni dello Zodiaco, passando per i simboli di terra, acqua, fuoco e aria, fino ad arrivare all’origine del tuo segno, quello che scaturisce dalla storia personale di ciascuno di noi.

Ci racconti l’edizione 2023. Quali i capisaldi del programma?
Il programma è vastissimo, a partire dal Carnevale diffuso che non interesserà solo Venezia, ma anche tutta la Terraferma e le Isole. Quindi musica, spettacoli, divertimento e magia nei campi e nelle calli veneziane, in quelli delle Isole, nelle strade e nelle piazze di Mestre e della Terraferma. L’Arsenale sarà protagonista con il grande spettacolo sull’acqua, una versione aggiornata rispetto alla precedente e sicuramente più scenografica. In una emotiva atmosfera surreale, otto quadri messi in scena da uno spettacolare cast artistico internazionale racconteranno l’evoluzione dell’uomo attraverso una continua ricerca comunicativa. Dal corpo che parla ai segni ancestrali della natura, dalla necessità di un contatto con il trascendentale e i suoi simboli celesti fino all’esigenza di esprimersi con i segni dell’arte in un’esplosione di colore. Il filo connettivo dei giorni del Carnevale sarà rappresentato da diversi percorsi distinti e al contempo intrecciati in un unico disegno urbano: il Venice Carnival Street Show, una serie di spettacoli diffusi nei principali campi di Venezia, dove a trionfare sarà l’arte di strada con le esibizioni di attori, equilibristi, maghi, musicisti, illusionisti; Original Sinners, i dinner show a Ca’ Vendramin Calergi, il Casinò di Venezia; il Carnevale culturale, con le aperture straordinarie dei Musei Civici; l’Arsenale Carnival Experience alle Tese di San Cristoforo, dove la musica dance farà ballare i più giovani; i cosplayers; il tradizionale concorso delle Marie del Carnevale, che rievoca in chiave moderna il rapimento e la liberazione di dodici promesse spose ai tempi del doge Pietro Candiano III (1039); il Concorso della Maschera più bella in Piazza San Marco; sempre in Piazza e in Campo Santo Stefano il ritorno della Commedia dell’arte con Venezia, ovvero l’arte della commedia, a cura di Pantakin, con artisti e fantasisti impegnati a far divertire ed emozionare tutti, anche i più piccoli, in più di 70 repliche per tutto il periodo.

Che effetto avrà sul Carnevale di Venezia una Piazza San Marco fortemente condizionata dai lavori di restauro e consolidamento? Non crede che tutti si aspettino lo spettacolare Volo dell’Angelo?
L’anno scorso il Volo è saltato per motivi che tutti conosciamo. Quest’anno abbiamo un nuovo, rilevante problema, ovvero rispettare il fragile equilibrio di Piazza San Marco. Come lo scorso anno, anche quest’anno non ho vissuto questo altro ostacolo come un impedimento, anzi, ho cercato di affrontarlo nella forma più dinamica possibile nella direzione del decentramento capillare e virtuoso direi, riaprendo davvero il Carnevale oltre la Piazza a tutta la città in maniera naturale, con l’obiettivo cruciale di distribuire i flussi degli accessi in maniera capillare in tutti i sestieri. É vero, il Volo dell’Angelo non ci sarà nemmeno per questa edizione, tuttavia il 4 febbraio alle ore 20 l’apertura ufficiale del Carnevale vedrà la Colombina attraversare la città sull’acqua, dando luogo all’opening parade Original Dreamers lungo il Canal Grande a bordo di una grande “barca-creatura”, una navigazione spettacolare fatta di artisti, giochi di luci, colori e musica, che partirà dalla Ferrovia per arrivare fino in bacino San Marco. Sarà possibile assistere allo spettacolo dalle rive, dai ponti e dai balconi dei palazzi. Cosa si può fare perché i veneziani si risentano coinvolti dal Carnevale, insomma, padroni in casa propria e non ‘ostaggi’ della Festa? Alle feste bisogna partecipare: esserci con disposizione attiva, autentica è la vera soluzione per non sentirsi ostaggi. Al Carnevale siamo tutti invitati. Mi risuona spesso in testa l’affermazione: «I duri non ballano!». Al Carnevale invece sono i primi a farlo!

Non trova che certi titoli ad effetto dei giornali (“Venezia invasa”, “Assalto dei turisti per il Carnevale”…) contribuiscano ad alimentare l’insofferenza dei cittadini e una visione negativa della città per l’opinione pubblica in generale?
Il pessimismo e la lamentela non portano a nulla, forse fanno solo notizia. Io credo in altro e penso che il Carnevale diffuso sia una via, una soluzione davvero sostenibile per tutti.

Oltre ad un ritorno vitale alla tradizione, vi sono delle edizioni storiche a cui ha guardato, si è ispirato per la programmazione di questo Carnevale?
Possiamo sostenere che gli ingredienti base per la buona riuscita di questa Festa-mondo possano essere un 40% di spontaneità tradizionale, in una parola il ritorno a mascherarsi, e un 60% di spettacolarità? Il team che lavora al Carnevale è molto affiatato e può contare sull’esperienza di veri veterani di questa manifestazione. Nel nostro lavoro di costruzione dell’evento manteniamo sempre una particolare attenzione alle edizioni passate, proiettandoci però verso il futuro. Un lavoro certamente creativo, ma anche e soprattutto impegnativo dal punto di vista dell’organizzazione. Per rispondere però alla domanda, sono fermamente convinto che è fondamentale sentirsi parte del Carnevale di Venezia e per esserne parte l’unico vero, semplice segreto è mascherarsi. Come nelle migliori feste tutti aspettano sempre qualcuno che faccia il primo passo; ecco, forse il nostro compito di organizzatori è aiutare quel piccolo fatidico primo passo. Il resto è spontaneità!

Take your Time for the ORIGINAL SIGNS

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