Un tempo l’11 novembre segnava la fine dell’anno agrario e l’inizio del digiuno in vista del Natale. Nelle campagne venete era il momento del trasloco, del vino nuovo e soprattutto dell’oca arrosto, piatto rituale legato a San Martino e alle sue leggende. Tra radici celtiche, influenze ebraiche e consuetudini contadine, la festa conserva ancora oggi l’eco di un mondo in cui il cibo raccontava il ritmo della vita e del lavoro.