Jamie Jones, Joseph Capriati, Mochakk e Lp Giobbi per l’estate rovente di una leggenda del clubbing italiano.
Del Muretto abbiamo già parlato a lungo nel numero scorso, presentando la stagione e soffermandoci soprattutto sull’attenzione intensa e mirata dei suoi gestori per il suono quale elemento identitario imprescindibile per qualsiasi club di livello internazionale che si rispetti. Essendo il club jesolano senza se e senza ma uno tra questi, pur offrendo diversi momenti per pubblici di diverse età ed interessi, fa piacere quindi constatare che questo lavoro di scavo sulle sonorità elettroniche contemporanee sia sempre più profondo e prospettico nell’economia complessiva delle attività della disco di via Bafile. L’occasione di questa intervista collettiva alla nuova proprietà (Snackulture di Samuele Bucciol, Paolo Chiarella, Alessandro Pegoraro e Stefano Rampinelli) viene da una grande novità registrata in queste stesse settimane, ossia l’acquisto del locale, dei muri del club da parte dei gestori stessi. Il che alza se possibile ancora di più il livello della loro sfida al futuro in divenire.
Dopo oltre 60 anni di storia nell’epicentro pulsante della nightlife italiana, oggi ilMuretto, un must assoluto del clubbing nazionale con vista sul mondo, cambia proprietà, divenendo una cosa sola con la gestione dello stesso. Una svolta importante e prospettica, che responsabilizza ancora di più chi disegna le linee gestionali ed artistiche del club. Cosa è davvero cambiato per voi oggi e come immaginate il vostro futuro dopo questa vera svolta?
Cambiare tutto, per non cambiare niente, questa è la filosofia che perseguiamo. ilMuretto è un brand solido, costruito mattone su mattone dal 1961 dalle gestioni precedenti, che avevano come denominatore comune essere al passo con i tempi, con una visione internazionale. Questo ha permesso ad intere generazioni di vestire la maglia de ilMuretto e di portare con sé per sempre ricordi indelebili, da trasmettere anche ai figli. Mantenere questo status, consapevoli di un nuovo linguaggio da adottare, è la nostra sfida più grande nell’era del digitale, dove chiunque può ambire ad essere qualcun altro, senza un contraddittorio critico e storico. Essendo ilMuretto un brand siamo già proiettati verso il futuro, non solo con la programmazione artistica ma anche con una linea strategica ed estetica ben precisa, in cui sicuramente ci sarà un naturale legame con Venezia (città natale di Stefano Rampinelli, uno dei soci ndr). Per noi il club non rappresenta solo intrattenimento, ma un vero e proprio movimento culturale che comprende tematiche come il senso di appartenenza e di comunità, la moda e l’arte in senso lato. Per questo, anche per il futuro, stiamo ragionando su diverse attività parallele.
Cambiare tutto, per non cambiare niente, questa è la filosofia che perseguiamo. ilMuretto è un brand solido, costruito mattone su mattone dal 1961 dalle gestioni precedenti
La stagione estiva 2024 è iniziata all’insegna dei dj top del circuito internazionale. Rispetto anche solo a pochi anni fa, quanto oggi l’investimento su queste assolute star della consolle incide sulle sorti complessive di un club storico come il vostro?
Sia in termini mediatici che di consolidamento del pubblico. La direzione artistica del sabato notte, che ha come scelta quella di portare a Jesolo le star mondiali della scena elettronica, rappresenta l’investimento più importante che sostiene la nostra struttura, trattandosi di più di qualche centinaia di migliaia di euro. La magia e la storicità del club, unite agli show iconici dei dj, rendono il nostro sabato notte unico. La conformità del club e la vicinanza tra pubblico e artista rende l’esperienza sia degli avventori che dei dj unica anch’essa. I social, in tal senso, hanno amplificato questi momenti, con le esibizioni degli artisti più celebri a ilMuretto che ogni settimana raggiungono milioni di visualizzazioni.
Due nomi su tutti davvero da non perdere nel clou dell’estate nella teoria complessiva dei vostri eventi “live”.
Nonostante tra aprile, maggio e giugno più di qualcuno di rilevante sia già passato, due nomi per noi sono davvero pochi, visto chi c’è ancora in cartellone! Pensiamo a veri e propri mostri sacri come Jamie Jones o Joseph Capriati, ma anche ad autentiche rivelazioni a livello globale degli ultimi anni quali Indira Paganotto o 999999999, tra l’altro questi ultimi originari del veneziano. Ma se dobbiamo per forza fare due nomi, scegliamo un uomo e una donna: Mochakk e Lp Giobbi. Il primo, brasiliano, già passato da noi lo scorso anno, è uno dei dj più attesi e ormai una autentica star mondiale; la seconda, statunitense, è un’artista incredibile, capace nel 2023 di pubblicare con Taylor Swift il remix di Cruel Summer.
Com’è cambiata la vostra audience, il vostro pubblico negli ultimi anni e quali novità prevedete, intuite, a riguardo in un futuro sempre più in vorticoso divenire?
La risposta sui social dei nostri fan e clienti è fantastica. Ci definiscono ‘virali’ su diverse piattaforme; i dati su Instagram e Tik Tok sicuramente sono un termometro dell’attenzione straordinaria che i più ci riservano e della reputazione raggiunta dal nostro club. Il pubblico di riferimento è quindi prevalentemente appartenente alla generazione Z, ma vediamo che dipende anche dalla serata. Spesso una grande risposta arriva anche da parte di over 30 o perfino 40. Per il futuro l’intenzione è migliorare sempre, da più punti di vista. Quest’anno sono già stati fatti dei lavori importanti a livello strutturale, portando tra le varie innovazioni un nuovo impianto audio in linea con quelli dei più importanti club internazionali. Non neghiamo poi che il nostro desiderio per i prossimi anni sia quello di valorizzare maggiormente anche l’area esterna, adiacente al locale.