Vento di passione

La Venice Hospitality Challenge taglia il traguardo del decennale
di Fabio Marzari

L’unica regata al mondo che si disputa interamente nelle acque interne della città: è la Venice Hospitality Challenge, organizzata dallo Yacht Club Venezia, giunta alla decima edizione. Appuntamento il 14 ottobre alle 13.30 in Bacino San Marco.

Un ennesimo primato di Venezia, città in cui è nata l’idea di una sfida da tenersi a “fine stagione”, divenuta negli anni la “rivincita” dei maxi-yacht della famosissima Barcolana, che si svolge a Trieste la domenica precedente: stesse splendide imbarcazioni ed equipaggi che qui “vestono i panni” e gareggiano in rappresentanza dei più blasonati hotel cittadini. Una formula di successo, cresciuta negli anni tra magnifiche barche a vela che si contendono il premio-simbolo della regata, il Cappello del Doge realizzato in vetro da Berengo Studio di Mu-rano. Tra le imbarcazioni e gli equipaggi in gara ci sono esempi iconici di uomini e mezzi che hanno fatto la storia della vela italiana. Tra le bellissime barche troviamo, ad esempio, il Nautor Swan 70 Flying Dragon con skipper Mauro Pelaschier e il Moro di Venezia timonato da Dodi Coletti, ex trimmer ai tempi della mitica America’s Cup del 1992. Insieme agli altri maxi-yacht alcuni habitué, che spesso popolano le regate dell’Adriatico, come Arca SGR di Furio Benussi e Shockwave 3 con lo skipper Mitja Kosmina.

Il “Gran Premio Città di Venezia” presenta un percorso estremamente suggestivo, con il campo di gara che si sviluppa all’interno del Canale della Giudecca tra i due estremi del percorso, il Bacino di San Marco e la Stazione Marittima.
Queste le squadre partecipanti: Alajmo Ristorante Quadri, Aman Venice, Bauer Palazzo, Ca’ di Dio VRetreats, Ca’ Sagredo Hotel, Hotel Danieli, Hotel Excelsior, The Gritti Palace, Londra Palace, JW Marriott, Nolinski Venezia, Palazzina, St. Regis, SINA Centurion Palace e Violinod’Oro oltre a Comune di Venezia-Salone Nautico e Scuola Navale Militare “F. Morosini”. Lo start per i diciassette maxi yacht in gara è scandito, come da tradizione, con i potenti getti d’acqua dei rimorchiatori nei pressi di Punta della Dogana. A presiedere il comitato di regata c’è Tito Morosetti coadiuvato dagli ufficiali di regata Gianfranco Frizzarin ed Emilia Barbieri.

Novità della decima edizione è una bellissima mostra allestita a Palazzo Zattere, curata da Patrizia Zambelli, Venice Hospitality Challenge. Il Decennale, che presenta premi, cimeli e testimonianze delle passate sfide attraverso gli scatti più belli ed emozionanti dei fotografi che hanno interpretato la gara e il contesto urbano attraverso il loro sguardo.
Venice Hospitality Challenge è un evento sportivo che rispecchia i valori culturali di una città con un profondissimo, simbiotico, legame con la marineria e altrettanto legata all’ospitalità leggendaria nei suoi alberghi, la cui fama è universale.
Chi ama Venezia e ama il mare ha a cuore anche temi legati all’ambiente e alla salute, quindi la Regata diventa occasione per promuovere concretamente un impegno alla sostenibilità ambientale da sempre obiettivo dello Yacht Club Venezia e pienamente condiviso dagli hotel e dai team partecipanti: tutto l’abbigliamento degli equipaggi è stato realizzato da MureaDritta con materiali riciclati da bottiglie di plastica. Al termine del loro utilizzo, i capi potranno nuovamente essere utilizzati l’anno successivo ancora una volta come materia prima. Per quanto riguarda l’aspetto sociale Venice Hospitality Challenge è inoltre al fianco della Lega Italiana per la lotta contro i tumori: il maxi yacht Kiwi – che issa il guidone dello Yacht Club Venezia – come lo scorso anno è ancora in gara per LILT, mentre il Vaporetto Rosa, un natante ibrido a basso impatto ambientale, accompagna il corso della regata per divulgare l’importanza della prevenzione per i tumori al seno.

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