Amori, tradimenti, libertà sessuale e soprattutto esistenziale. Tra sogno ed uso del tempo reale, uno dei film più sperimentali e letterari di Jean Eustache, che ha visto la luce grazie al finanziamento del suo vecchio amico Barbet Schroeder, a sua volta regista e produttore di alcuni film di Rohmer. Splendida Bernadette Lafont, già musa per Chabrol e Truffaut. La pellicola, da molti considerata una delle più significative di tutto il cinema francese degli anni settanta, ottenne il Gran Premio della Giuria a Cannes.
8 marzo h. 19 | Cinema Rossini, Venezia (per la rassegna Classici Fuori Mostra)
Dal 12 marzo in tutti i cinema