1962_Cronaca familiare, regia di Valerio Zurlini, musica di Goffredo Petrassi.
Poche ma importanti le partiture per il cinema composte da Goffredo Petrassi, tutte ambientate nel mondo contadino (Riso amaro nel 1949, Non c’è pace tra gli ulivi nel 1950, La pattuglia sperduta nel 1954) e tutte attraversate dalla sua predilezione per l’uso dei repertori popolari. Nel 1962 Zurlini lo chiama a musicare questo film dolente sulla fragilità dei rapporti tra due fratelli e Petrassi compone una partitura straordinaria, austera e malinconica, che va assolutamente riascoltata.
1964_Deserto rosso, regia di Michelangelo Antonioni, musica di Giovanni Fusco.
Con questo film si chiude la storica collaborazione tra Antonioni e Fusco, cominciata nel 1950 con Cronaca di un amore. Tra Hiroshima mon amour e Giarrettiera Colt, la vita di un grande compositore italiano di musiche per il cinema quale è stato Fusco si svolge tra i ‘50 e i ‘60 al ritmo di 4-5 partiture all’anno, all’insegna della sopraffina laboriosità di un artigiano che di tanto in tanto accende la libertà creativa creando grande musica. Le colonne sonore di Fusco più famose hanno tutte un marchio indistinguibile: sono intrinsecamente legate allo svolgersi della narrazione, nessuna divagazione ‘romantica’, un’essenzialità spesso affidata a piccoli ensemble da camera, un mix tra sofisticati approcci di jazz notturno e canzonette estive al ritmo di rumba, surf, twist.
1966_La battaglia di Algeri, regia di Gillo Pontecorvo, musica di Ennio Morricone.
Eccolo qui, il Morricone della straordinaria ‘medietà’, un saldissimo ancoraggio alla narrazione ma anche la presenza sempre di un’idea, di un’illuminazione che fa di quest’uomo il musicista più intuitivo della storia del cinema, quello più capace, con più costanza e più genialità degli altri, di legare un’idea musicale al mood specifico di un film. L’ostinato del tema principale, 1 novembre 1954, come riconosce lo stesso Morricone in un’intervista a Citto Maselli, è dello stesso Pontecorvo, che non sapeva leggere né scrivere uno spartito, eppure era dotato di un notevole talento musicale. È per questo motivo che le musiche de La battaglia di Algeri sono co-firmate da entrambi.