Le pagine non scritte

di Mariachiara Marzari
  • venerdì, 9 settembre 2022

Dal 20 al 25 settembre La Maddalena ospita l’edizione 2022 del Premio Solinas, appuntamento must del panorama di settore e momento di incontro cruciale tra giovani autori e produttori, in cui prendono il via progetti destinati al mercato distributivo cinematografico e televisivo. Ne abbiamo parlato con Annamaria Granatello, Direttore artistico e Presidente Premio Solinas.

Quale il significato profondo di questo Premio, in un cinema che vede sempre più aumentare il peso specifico della sceneggiatura nell’economia realizzativa di un film?
Quest’anno torniamo a La Maddalena in maniera molto incisiva, confermandoci come festival-mercato che ha le storie al primo posto dei propri interessi. Abbiamo lavorato un anno intero per sviluppare e allestire questo programma, che quest’anno si arricchisce di un laboratorio a cielo aperto che portiamo a La Maddalena coinvolgendo i produttori, per i quali abbiamo una lunghissima lista di attesa, tanta è la voglia di incontrare i narratori. Si tratta, senza mezzi termini né toni trionfalistici, di una scommessa vinta sotto ogni punto di vista.
Una scommessa vinta che è oggettivamente testimoniata dai numeri: negli anni ’90 i finalisti del Premio erano una decina circa, adesso troviamo in finale circa 55 ragazzi, per una quarantina di titoli in totale. Ho portato avanti un lavoro fianco a fianco con 70 giurati per arrivare a questa selezione, a fronte di circa 1500 lavori che abbiamo ricevuto. Numeri davvero impressionanti, che ci impongono una riflessione profonda e irrinunciabile.
Il Premio Screen in Green in collaborazione con la Sardegna Film Commission è poi particolarmente importante per noi e ribadiscono la nostra attenzione alle storie: le giurie delle diverse sezioni sono sempre composte da un autore, un produttore e un direttore responsabile dei principali network italiani ed esteri, come Sky o Rai Fiction.
Tutti i giurati consegneranno i premi a La Maddalena, incontreranno i ragazzi e daranno loro dei consigli, facendoli entrare in contatto diretto con le più qualificate figure professionali del settore
Tutti i partecipanti incontreranno poi i produttori, privilegio che di solito toccava solo ai finalisti del Premio Franco Solinas e che permetterà invece di dedicare attenzione a progetti che se andranno avanti nella selezione vedranno la luce con la main sponsorship di Rai Fiction.

Un Premio che dopo essere partito da presupposti soprattutto letterari, ovviamente legati al cinema, abbraccia adesso tutta la filiera del processo produttivo. Amanda di Carolina Cavalli, quest’anno in Orizzonti Extra, è in qualche modo legato al Premio…
Carolina ha vinto il Premio Solinas nel 2017 con Mi hanno sputato nel milkshake, che successivamente è diventato un progetto per una serie tv. Al Premio Solinas ha potuto incontrare la produttrice con cui ha poi lavorato in Amanda, facendosi esempio concreto della nostra mission professionale di network tra autori e produttori: all’inizio c’è una selezione, successivamente i ragazzi incontrano fisicamente chi li ha selezionati e lavorano concretamente al progetto.

Un Premio che diventa occasione per sviluppare riflessioni sul cinema ad ampio raggio.
Durante questi incontri tra autori e produttori, articolati in workshop e dibattiti, ci confrontiamo su tutte quelle tematiche che ruotano attorno al mondo del cinema, come la sostenibilità o la crisi delle sale, argomenti sollevati di recente anche dal direttore Alberto Barbera.
Grande importanza ha anche il tema della qualità in rapporto alle storie, sviscerato domandandoci se siano stati commessi degli errori nella presentazione della storia ed eventualmente intervenendo assieme ai ragazzi per correggerli, in uno scambio continuo improntato all’autocritica costruttiva, molto sincera e aperta al contributo di tutti.
Vogliamo entrare davvero nel merito delle storie, capire veramente di cosa parlino e come i diversi argomenti siano stati trattati. In un cinema che a volte è generalista, crediamo che sia la serialità ad aver innovato maggiormente il panorama narrativo recente. Ma come è stata portata avanti, questa innovazione? Nel linguaggio o nelle tecniche di produzione? Carolina Cavalli secondo me è stata capace di innovare, con il proprio cinema e con il proprio modo di scrivere. Durante il prossimo Premio proietteremo i lavori che abbiamo tradotto non solo per il pubblico, ma anche per i ragazzi del liceo, in modo da stimolare sempre di più il dialogo tra le parti che chiamiamo in causa, mentre il 24 settembre al Cinema Longobardo de La Maddalena ci sarà spazio anche per un grande appuntamento musicale, con un concerto di Frida Bollani Magoni.

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