1953_I racconti della luna pallida d’agosto, regia di Kenji Mizoguchi, musica di Fumio Hayasaka. Morto a 41 anni di tubercolosi, Hayasaka legò il suo nome alla musica di molti film di Kurosawa, tra cui Rashomon e Vivere. Nel capolavoro di Mizoguchi la musica è un elemento decisivo dell’atmosfera soprannaturale, fantasmatica del film.
1954_La Finestra sul cortile, regia di Alfred Hitchcook, musica di Franz Waxman. Un pulsare di batteria jazz, un clarinetto inquieto che accenna ad un tema, un sottofondo di archi venati da blue notes. Il tema principale della colonna sonora de La finestra sul cortile è un inno alla città, ai suoi ritmi e alle sue pulsioni.
1957_Aparajito, regia di Satyajit Ray, musica di Ravi Shankar. Vincitore del Leone d’Oro, a suscitar l’ira funesta del divin Luchino che era in concorso con Le notti bianche, il secondo capitolo della trilogia di Apu è un capolavoro assoluto e trova nel sitar di Ravi Shankar lo strumento ideale per esaltare la pulizia sublime dello sguardo di Ray, uno sguardo che ha del divino, che ricrea la realtà mentre vi si posa sopra…