BOGOTÁ è un’opera ispirata a Bogotà, ma non riguarda Bogotà in sé. L’universo creato dall’AP&A è intriso delle sfumature politiche, storiche e culturali dell’eredità colombiana del direttore artistico Andrea Peña e si manifesta come un evento performativo barocco post-andino.
Interpretata da 9 performer, l’opera è una contemplazione sulla morte e sulla resurrezione, che va oltre una definizione tradizionale o lineare di morte, concentrandosi invece sulle trasformazioni spirituali, corporali, sociali e culturali sempre presenti nel paesaggio della città di Bogotà (La signora della montagna splendente). Esposti all’interno di un universo progettuale arido e brutalista, i corpi e i materiali diventano paesaggi politici che subiscono processi volontari di trasformazione e rottura. Attraverso fasi evolutive di rinascita e resurrezione, è un tributo alla resistenza delle persone che riemergono nell’era post-coloniale.
Con una vivacità teatrale tipica del barocco (dorato e grottesco), BOGOTÁ mette in scena la morte in un modo che interroga la nostra capacità, consapevolezza e resilienza post-umana. In questo paesaggio contemporaneo, le mutazioni della mitologia antica, del realismo magico e dell’architettura barocca si mescolano per creare un mondo alternativo in cui il corpo queer, l’eredità politica colombiana e i mondi post-industriale e post-coloniale si uniscono, incanalati attraverso un’esperienza cruda, estetica e fisica di design e brutalità. Viscerale, trasgressivo e magnetico, BOGOTÁ è un caos e una resurrezione da assaggiare (tratto dal testo introduttivo allo spettacolo).

13 luglio h. 19.30
15 luglio h. 16
16 luglio h. 21
Tese dei Soppalchi, Arsenale