Nell’Ottocento la chitarra occupa nelle classi medie e popolari lo stesso posto che il pianoforte ‒ assai più impegnativo ‒ aveva acquisito nei salotti aristocratici e borghesi: in quanto cassa di risonanza delle produzioni liriche dell’epoca (attraverso fantasie o variazioni), i chitarristi vedono il loro repertorio ampliarsi sia nell’ambito della musica leggera sia in quello del virtuosismo dimostrativo. All’epoca, la scuola francese brilla soprattutto grazie a Napoléon Coste e Alfred Cottin, ma l’influenza della Spagna (con François de Fossa, Dionisio Aguado, Fernando Sor e poi Francisco Tárrega) e dell’Italia (in particolare di Ferdinando Carulli) si avverte nella musica composta in Francia per lo strumento. Luigi Attademo è protagonista di un concerto che consegna al pubblico di Bru Zane il clima di un’epoca.
No results found.