Da Erodoto a Ella Maillart e Joseph Kessel, un metodo di scrittura antico e ancora attuale che racconta il mondo attraverso i nostri incontri e i luoghi che visitiamo.
Olivier Weber e Matthias Zschokke dialogheranno con Patrick Vallélian su questa forma letteraria primigenia che continua a essere mezzo di narrazione del mondo attraverso il filtro degli incontri e dei luoghi esperiti.
Incontro in francese, traduzione simultanea in italiano.
Olivier Weber (Montluçon, 1958), scrittore di viaggio, grande reporter e vincitore del Premio Albert Londres, del Prix de l’Aventure e del Premio Joseph Kessel, è autore di Le faucon afghan, La Bataille des anges, Le Barbaresque, L’Enchantement du monde e Frontières (pubblicati da Paulsen). Corrispondente di guerra di lungo corso per la stampa francese e britannica, poi ambasciatore di Francia per cinque anni, ha frequentato una quindicina di movimenti di guerriglia e coperto una ventina di conflitti, dall’Eritrea all’Afghanistan, dal Sahara all’Iraq. I suoi romanzi e diari di viaggio sono stati tradotti in una dozzina di lingue.
Matthias Zschokke (Berna, 1954) vive a Berlino dal 1979, dove lavora come scrittore e regista. Ha vinto il Premio Robert Walser per il suo primo romanzo, Max (1982), e numerosi altri premi letterari, tra cui il Premio Femina étranger in Francia, oltre a diversi importanti premi cinematografici e teatrali. Uno dei suoi romanzi, Die strengen Frauen von Rosa Salva (2014), è ambientato a Venezia. Der graue Peter (2023), candidato al Premio svizzero del libro, e il film Z wie Zschokke (2023) sono le sue opere più recenti.
Incontri tra viaggiatori e scrittori alla Fondazione dell'Albero d'Oro