Diffuso in tre sedi – Palazzo Mora, Palazzo Bembo e Giardini della Marinaressa – Personal Structures 2022, progetto dell’European Cultural Centre in concomitana con la 59. Biennale Arte di Venezia, ruota attorno al tema reflections, “riflessioni” e presenta le opere di 192 artisti provenienti da 51 Paesi.
Tra le realtà culturali che la Biennale direttamente o indirettamente richiama in città, certamente l’European Cultural Centre è l’antesignano di questa felice “migrazione artistica” a Venezia, il primo capace di offrire un vero palinsesto di mostre che di edizione in edizione è cresciuto fino ad ospitare oltre 200 progetti distribuiti nei tre spazi espositivi di Palazzo Bembo, Palazzo Mora e Giardini della Marinaressa. Sei edizioni all’insegna dell’apertura e dell’inclusività per offrire una visione allargata del contemporaneo, non una collettiva ma un tema condiviso attorno al quale artisti, istituzioni, musei, gallerie, accademie e università si confrontano con esiti diversissimi. Un progetto eterogeneo e potente che incoraggia il dialogo su idee e pensieri della nostra modernità.
Personal Structures 2022 ruota attorno all’idea di reflections, “riflessioni”, sottolineandone il duplice significato di episodi visibili percepiti dagli occhi e di atto mentale derivante dall’azione del ponderare con la mente. Il tema intende proiettare il pensiero creativo verso il futuro per immaginarne uno sostenibile e porre il singolo in relazione alla comunità, in un presente, quello degli ultimi due anni, segnato dalla rivalutazione di queste due categorie.
Mondi immaginati e immaginari, suggestioni provenienti da diverse culture, grazie alla partecipazione di ben 192 artisti provenienti da 51 differenti Paesi, punti di vista diversi, arricchiti dall’alta percentuale di artiste donne, che danno vita ad opere che parlano di spiritualità e intimità, di femminismo e di uguaglianza, di ambiente e sostenibilità, di spazi comuni e privati. Le opere create, appositamente per l’occasione offrono un ventaglio di tecniche e supporti incredibilmente ampio. Tutti i progetti sono stati pensati ponendo attenzione alla relazione con i tre spazi espositivi, ognuno dei quali allestito per offrire allo spettatore un’esperienza diversa.
A Palazzo Mora, le vaste stanze diventano perfetti white-cube occupati da singoli artisti, con l’obiettivo di valorizzare i concetti alla base di ogni progetto. Palazzo Bembo, che mantiene tracce significative di storia, ospita installazioni site-specific, create appositamente per il luogo, le quali offrono un’esperienza immersiva.
Infine, i Giardini della Marinaressa accolgono installazioni e sculture che si sintonizzano con l’ambiente naturale circostante, convertendo questi incantevoli giardini pubblici in uno sculpture park all’aria aperta. Palazzo Mora ospita anche un Evento Collaterale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, From Palestine With Art, curata da Nancy Nesvet del Palestine Museum: 19 artisti, residenti in patria o all’estero, con i loro interventi raccontano come si struttura il linguaggio artistico contemporaneo in Palestina, tra dipinti, installazioni, sculture e fotografie. Nove ritratti di figure palestinesi di rilievo in arte e letteratura; una mappa storica della regione lungo tutto il pavimento; un albero di ulivo con le chiavi delle case dei rifugiati che reclama il diritto di fare ritorno nel Paese; un’installazione audio che trasmette la registrazione di storie palestinesi, accompagnate da un flusso continuo di musica tradizionale. Anche per l’edizione 2022, Personal Structure si conferma la piattaforma espositiva più internazionale di Venezia, dopo La Biennale naturalmente.
Immagine: Ariela Wertheimer, Homelandscape (Palazzo Mora) – Reflections-Personal Structures 2022. Ph: Federico Vespignani