Tessitrice di storie

Silvia Ballestra finalista del Campiello racconta la sua Sibilla
di Elisabetta Gardin
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In un percorso di ‘avvicinamento’ alla Cerimonia di premiazione del Premio Campiello, abbiamo voluto porrei ai cinque autori finalisti della 61. edizione alcune domande. Risponde Silvia Ballestra, autrice di: La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza).

Marchigiana, vive e lavora a Milano. È autrice di romanzi, raccolte di racconti e saggi pubblicati per i maggiori editori italiani. Tra i suoi libri, tradotti in varie lingue: ‘Compleanno dell’iguana’; ‘Gli Orsi’; ‘Nina’; ‘I giorni della Rotonda’; ‘Joyce L. Una vita contro’; ‘Amiche mie; Vicini alla terra. Storie di animali e di uomini che non li dimenticano quando tutto trema; La nuova stagione.
Dal suo La guerra degli Antò è stato tratto l’omonimo film diretto da Riccardo Milani. Per Laterza ha pubblicato Christine e la città delle dame.

Essere parte della cinquina finalista del Premio Campiello quale impatto ha sulla sua realtà di scrittore?
Il premio Campiello è molto prestigioso, con un albo d’oro notevole, una lunga storia e una giuria di alto livello, quindi sono molto onorata e orgogliosa di essere tra i finalisti. Le tappe del tour assieme ai miei compagni di cinquina sono molto stimolanti (e divertenti, siamo un bel gruppo affiatato e amichevole). Sono particolarmente felice di questa occasione che mi permette di far conoscere la storia della mia Sibilla, come veniva anche chiamata Joyce Lussu, a più lettori possibili: proporre il ritratto di questa donna straordinaria che può ispirare e dare forza è lo scopo del libro. La finale al Campiello è un bel traguardo, molto gratificante!

silvia ballestra campiello

Quale la genesi del suo libro finalista?
Il libro è un ritratto di una donna dalla vita magnifica e generosa che è stata una protagonista della storia del nostro Paese e non solo. È la biografia narrata di Joyce Lussu, scrittrice, poetessa, traduttrice, partigiana, donna coltissima aperta alla storia, alla politica, alle lotte per una società più giusta e più libera, femminista, medaglia d’argento per la lotta di Liberazione, compagna per una vita del grande Emilio Lussu. Una donna d’azione (tanto che la sua biografia può essere letta come un libro di avventure e di viaggi oltre che d’amore e di storia) e di pensiero. Pensiero rivolto al futuro, il suo, precursore di temi molto attuali come la pace, l’ambiente, le lotte per i diritti delle donne e degli oppressi. Ho raccontato la sua storia lavorando sui documenti, sui suoi scritti, su diverse testimonianze, ma anche grazie alla conoscenza diretta con lei, che ho avuto la fortuna di frequentare per quasi un decennio.

Quanto proietta di se stessa nei personaggi che racconta?
Essendo questa una biografia narrata, non romanzata, e basata su fatti veri e su persone realmente esistite, il mio ruolo di narratrice è stato scegliere i fili che ritenevo più importanti per me in questa fase storica, intrecciarli rimontando l’ordito, trovare il tono – che, direi, è proprio il mio tono anche da autrice di romanzi e racconti – e guidare lettori e lettrici nel flusso di questa vita lunga e piena di prospettive originali e inaspettate.
Trovo che Joyce Lussu sia un personaggio molto carismatico e spero di esser riuscita a trasmettere nel libro la grande spinta che lei ha saputo produrre con il suo lavoro a idee e persone e che ancora infonde fascino e bellezza.

Cerimonia di premiazione

I finalisti del Premio Campiello 2023

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