Ricordo di un’attrice

La scomparsa di Grazia Maria Spina
di Andrea Zennaro

Una carriera vissuta tra teatro e televisione per l’attrice veneziana, artista dal talento multiforme.

Il 12 marzo scorso si è spenta a Padova all’età di 89 anni un’attrice poliedrica dal grande talento. Grazia Maria Spina, veneziana di Mestre, formatasi nel teatro dialettale veneto già ai tempi del liceo su opere di Carlo Goldoni, Giacinto Gallina e Gino Rocca, ebbe la fortuna di conoscere, dopo essere stata scritturata nel Teatro Stabile di Trieste, Vittorio Gassman, che nel 1957 la volle alla Fenice per sostituire Anna Maria Ferrero nel ruolo di Margherita in Ornifle ou le courant d’air di Jean Anouilh. Questo le servì da trampolino di lancio per una straordinaria carriera, che spaziò attraverso i molteplici medium del mondo dello spettacolo: dalla radio alla televisione, fino al cinema ed al doppiaggio.

Nel 1965 Mike Bongiorno la volle al suo fianco al Festival di Sanremo e furono molte le sue interpretazioni in sceneggiati della Rai: Il fu Mattia Pascal, David Copperfield, Il ritorno di Casanova. La sua bellezza e le sue capacità interpretative le offrirono numerosi ruoli anche a Cinecittà per il grande schermo: a volte era una fanciulla dell’alta borghesia, e spesso un’eroina in innumerevoli film peplum con Maciste ed Ursus, ed in quelli avventurosi con l’eroe mascherato Zorro, che andavano di moda negli anni Sessanta. Di grande successo popolare fu Totò contro il pirata nero del 1964 diretto da Fernando Cerchio, ed in più occasioni recitò in film diretti da Pasquale Festa Campanile, regista con il quale l’attrice fu legata. Da sempre affascinata dal mondo dell’arte si dedicò dagli anni Novanta alla pittura, sua altra grande passione.

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