(2022, Iran, 107')
Al centro della narrazione, due storie che scorrono parallele e raccontano alcuni tra i contrasti sociali e culturali che attraversano l’Iran dei giorni nostri. Lo stesso Panahi interpreta un regista alle prese con problemi di convivenza con la popolazione del villaggio al confine con la Turchia che ospita lui e la sua troupe durante la lavorazione di un film. Popolazione che asseconda controvoglia la sua presenza, non facendolo sentire del tutto benvenuto. Nel frattempo, una coppia in fuga è alle prese con altri tipi di ostacoli, sotto forma di una politica che ne contrasta i propositi, con conservatorismo e tradizioni locali a dare manforte.
Il debutto cinematografico del regista e sceneggiatore iraniano Jafar Panahi (1960) avviene a Cannes nel 1995, quando con Il palloncino bianco vince la Caméra d’Or. Vince il Leone d’Oro a Venezia nel 2000 con Il cerchio ed è stato premiato diverse volte a Berlino, Orso d’Argento nel 2006 per Offside, Orso d’Oro per sceneggiatura e miglior film rispettivamente nel 2013 con Pardé e nel 2015 con Taxi Teheran. Nel luglio di quest’anno è stato nuovamente arrestato, a culmine di una persecuzione da parte del regime iraniano che prosegue ormai da oltre dieci anni, e si prepara adesso ad affrontare un rischioso processo.
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