Originario di Guadalajara, Messico, Álvaro Enrigue inizia la sua carriera come redattore in varie riviste culturali. All’età di ventisette anni riceve il prestigioso Premio Joaquín Mortiz per il suo primo romanzo, La muerte de un instalador (La morte di un artista, La Nuova Frontiera, 2018). Da allora, il romanzo è stato ristampato diverse volte e, nel 2012, è stato indicato come uno dei romanzi messicani più importanti del XX secolo. Con Morte improvvisa (Feltrinelli, 2015) Enrigue si aggiudica il Premio Herralde (2013) e il Premio Elena Poniatowska (2014). Sempre per Feltrinelli sono stati pubblicati e tradotti Adesso mi arrendo e questo è tutto (2021) e Il sogno (2024), presentato ora per la prima volta a Incroci di Civiltà. Incluso nel progetto “Bogotá 39” come uno dei 39 scrittori più promettenti dell’America Latina, Enrigue è anche professore di scrittura creativa presso diverse università americane, come Columbia, Princeton e Maryland.
Non posso essere un politico. Non potrei mai – dico sempre quello che penso, quindi non verrei preso in considerazione come politico […]. Quello che posso fare è raccontare storie e prendere parte in un discorso
Bibliografia italiana essenziale
Morte improvvisa, trad. Irina Matilde Bajini, Feltrinelli, 2015
La morte di un artista, trad. Gina Maneri, La Nuova Frontiera, 2018
Adesso mi arrendo e questo è tutto, trad. Pino Cacucci, Feltrinelli, 2021
Il sogno, trad. Pino Cacucci, Feltrinelli, 2024