Il vice-tenente Eismayer è l’istruttore più temuto dell’esercito austriaco e custodisce un segreto che minaccia il suo lavoro e la sua famiglia: è gay. Un giorno Falak, gay dichiarato, si unisce al reggimento. Con lui Eismayer si scontra, ma ne è al tempo stesso attratto. La sceneggiatura del film di David Wagner, Eismayer, presentato in Concorso alla 37. SIC, è ispirata a una storia vera.
Perché questa storia per il suo esordio?
Eismayer era una persona di cui avevo paura, come me tanti altri soldati. Ma quando ho letto la sua storia, mi sono reso conto che ne aveva anche lui. Questo lo ha reso più interessante ai miei occhi. C’è un consenso molto conservatore sulla mascolinità, che va di pari passo con il dibattito di genere. Il suo modo di essere un uomo non è stato tollerato, trasformandolo in una specie di ultra-maschio, con tutto ciò che ne deriva.
Nell’esercito austriaco la disciplina, l’intransigenza, l’addestramento machista, l’incorruttibilità, il ligio rispetto delle regole portano tutti lo stesso nome: Charles Eismayer.
Agli occhi dei soldati è una corazza umana ma non impenetrabile e anche per ...
Che tipo di reazioni spera possa suscitare il film?
Ho visto dei film gay davvero ben fatti, ma in molti i protagonisti erano troppo belli per essere verosimili. Troppi belli e di buon cuore. Sembravano favole. Voglio che le persone riflettano sui loro preconcetti sugli uomini gay e sulla mascolinità in generale.
Come ha lavorato sugli aspetti del film legati alla vita militare?
Avevo molte fonti a cui potevo attingere per renderlo il più autentico possibile: dalla mia esperienza nel servizio nell’esercito austriaco alle interviste alle reclute. Mentre giravamo le scene, inoltre, avevamo sempre un istruttore militare con noi, capace di spiegarci il linguaggio militare e i gesti, i gradi e le manovre.