Giovane bailaora e coreografa spagnola, interprete radicale e inesauribile innovatrice del flamenco contemporaneo sui tablaos internazionali, Rocío Molina, Leone d’Argento della 16. Biennale Danza, presenta in prima mondiale una nuova creazione, Carnación, coproduzione della Biennale di Venezia, la Bienal de Flamenco di Siviglia, Teatro Español e Grec 2023 Festival de Barcelona. La performance è quasi «un itinerario aperto, una ricerca sul desiderio che prende le mosse dall’intuizione che la sua origine può solo essere cercata in illo tempore – scrive Rocío – Si tratta di un’indagine sul corpo e sulla sua capacità di creare immagini di un passato che non riusciamo a comprendere. Assistiamo così alla costruzione di una mitologia particolare in cui il desiderio incarna il flusso psichico che attraversa le diverse fasi tra l’umano e il sacro, tra lo spirituale e l’animale, tra il “veleno materialistico” che ci vincola e il sacrificio sotto forma di discesa e ascesa, dell’axis mundi attraverso il quale esso attua la propria liberazione». Attraverso una continua metamorfosi tra selvaggio, sensuale, verticale, parallelo, violento e tenero, l’incontenibile bailaora porta in scena in una straordinaria esplosione di energia fisica e creativa, la battaglia tra il suo corpo vulcanico e cinque estatici musicisti che si esibiscono dal vivo