La seconda giornata del Festival si svolge a Venezia, all’Accademia di Belle Arti.
Il primo incontro, alle 16.30 vedrà in scena i lavori di studentesse e studenti del laboratorio esperienziale Ma siamo matti? che ha esplorato il confine tra la normalità e la follia nell’esperienza privata e collettiva seguito, alle 18.00, dall’appuntamento Legami sociali e patologie della cittadinanza, un incontro con l’etnopsichiatra e antropologo Roberto Beneduce, fondatore del Centro Franz Fanon di Torino, Antonio Esposito, ricercatore indipendente e Marica Setaro, filosofa. Al centro la natura dei legami sociali in un mondo in cui i dispositivi amministrativi, giuridici e clinici colludono nell’inibire l’accesso alla cittadinanza e nella messa in bilico dell’altro: il migrante, il povero, il matto, l’emarginato, il “ perdente”.
A tema, il nesso tra esclusione, sofferenza e guerra. L’Accademia della Follia conclude la giornata alle 21.00 con la performance La rosa che manca, dedicata a Franco Rotelli, recentemente scomparso, uno dei principali collaboratori di Franco Basaglia e protagonista decisivo della rivoluzione culturale che ha cambiato radicalmente la storia della salute mentale nel nostro Paese.